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Parole della domenica, la tempesta Ciaran provoca morti e danni. Il pericolo dei pini in città

Parole della domenica, la tempesta Ciaran provoca morti e danni. Il pericolo dei pini in città

Una notte da incubo quella tra giovedì e venerdì di questa settimana. E’ stata la conferma – se ancora ce ne fosse bisogno – dell’estrema fragilità del nostro territorio di fronte a violenti fenomeni atmosferici legati agli evidenti cambiamenti climatici. La tempesta Ciaran ha messo in ginocchio la Toscana con ingenti danni e vittime (due anche della Valdinievole). La perturbazione era annunciata, ma l’eccezionalità del fenomeno atmosferico ha comunque colto tutti di sorpresa. In cinque ore sono caduti tra i 100 e i 200 millimetri di pioggia in una fascia di territorio lunga oltre 100 chilometri, dal mare all’Appennino centrale. Precipitazioni così intense non si vedevano da almeno 50 anni.
Anche a Montecatini si è sfiorata la tragedia per un grosso pino che si è abbattuto su alcune auto in viale Adua. Pioggia e vento di questi giorni hanno sicuramente contribuito al crollo della pianta. I pini presenti in città (specie su viale Bustichini e via Sardegna) sono da tempo all’attenzione del Comune per i rischi che possono provocare, tuttavia una soluzione non sembra semplice.

Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona lettura a tutti quelli che ci seguono
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(a cura di Mauro Lubrani)

4 novembre 1966, l’alluvione di Firenze

L’alluvione del 1966 a Firenze(foto Ansa)

Era l’alba del 4 novembre di 57 anni fa quando l’Arno iniziò a rompere gli argini a Firenze. La piena procedette velocemente per i lungarni e sommerse i quartieri storici, Santa Croce come piazza del Duomo. L’ondata raggiunse anche i comuni limitrofi e improvvisamente tutta l’area rimase isolata. La marea di acqua e fango trasportò con sé detriti, automobili e tutto ciò che incontrava sul suo cammino. Migliaia di volumi e manoscritti rari furono sommersi dal fango nei magazzini della Biblioteca Nazionale Centrale. Arrivarono da tutto il mondo gli ‘Angeli del fango’, che insieme alle forze armate lavorano ininterrottamente giorno e notte.
In occasione del 57esimo anniversario dell’alluvione di Firenze, La Compagnia delle Seggiole e la Comunità Francescana di Santa Croce, presentano “Sotto una gran piova d’acqua”, spettacolo già sold out nato da un’idea di Massimo Sandrelli su testi di Sandro Bennucci, Marcello Mancini e Massimo Sandrelli.
Maurizio Costanzo – La Nazione 4 novembre 2023

Massini racconta la sua terra devastata

Stefano Massini (Firenze, 22 settembre 1975) è uno scrittore e drammaturgo

Stefano Massini racconta la devastazione della sua terra: ora so com’è l’inferno: “A 48 anni, posso dire di aver visto in faccia il terrore. Abito a Campi Bisenzio da molti anni, ci ho fatto le scuole elementari, poi le medie, e infine ho comprato casa. Conosco le strade, i tabernacoli, so dirti dove un tempo c’era una fattoria e poi ci hanno costruito un outlet. Oggi però, per la prima volta, ci sono zone in cui non riconosco i luoghi, devo concentrarmi in cerca di punti di riferimento, l’acqua copre tutto, a perdita d’occhio, a nord della città è un unico immenso lago e mi torna in mente che Collodi per il pescecane di Pinocchio si era ispirato proprio alla grande palude che ai suoi tempi qui regnava come un mare. Appunto, un mare”.
Buongiorno Repubblica del 4 novembre 2023

Un libro che ci fa sperare

Francesco Candeloro Billari è uno statistico italiano specializzato in demografia

In questi giorni di angoscia continua, in questo tempo in cui la guerra è tornata un tema di cronaca e pensare ad altro è difficile, mi è capitato tra le mani un piccolo libro che mi ha aiutato ad aggiornare lo sguardo con cui leggere il nostro Paese. Si intitola “Domani è oggi” e lo ha scritto Francesco Billari, professore di demografia che con coraggio ci dice che se alzassimo gli occhi da questo stato di emergenza permanente in cui viviamo, ci renderemmo conto che oggi la nostra vita è molto più lunga e sicura che in passato e che siamo troppo prigionieri delle nostalgie.
«Non ci accorgiamo dei progressi che avvengono lentamente, eppure negli ultimi cento anni ogni giorno la speranza di vita è aumentata di circa 8 ore. È sorprendente – sottolinea Billari – eppure tendiamo sempre a pensare che il passato sia meglio, soprattutto perché guardiamo con nostalgia alla nostra gioventù».
Appena ho finito di leggere il libro l’ho cercato e gli ho chiesto di discuterne, così è nata la nuova puntata del mio podcast Altre/Storie per Chora Media.
Mario Calabresi – scrittore, post su Facebook del 4 novembre 2023

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Naturalmente sul sito si trovano archiviate tutte le “Parole della domenica” a partire dalla numero uno ad oggi

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