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Parole della domenica, il caso: raffica di multe ai semafori con i nuovi T-Red

Parole della domenica, il caso: raffica di multe ai semafori con i nuovi T-Red

Questa volta l’argomento della settimana non riguarda le Terme. Fanno discutere tantissimo, invece, alcuni nuovi T-Red, che stanno facendo “strage” di multe in zone strategiche della città, in particolare, al semaforo di corso Matteotti. Ma attenzione un secondo impianto è installato all’incrocio tra viale dei Martiri e via Lucchese.
Il sistema automatico, giudicato vessatorio nei confronti dei cittadini, multa chiunque cambi corsia, ad esempio, a seguito della chiusura del passaggio a livello di via Tripoli, che i montecatinesi conoscono bene per la sua durata, oppure per evitare mezzi parcheggiati in modo del tutto irregolare sulla corsia di marcia .
Inoltre, decine di multe sono state emesse per aver superato la linea di stop, che è poco visibile ed è stata arretrata ben prima del semaforo senza cancellare in modo idoneo la precedente. Anche la segnaletica verticale trae in inganno.
Al Comune è stato chiesto di intervenire per evitare decine di multe ingiuste a tanti automobilisti, ma, nonostante le proteste, nulla finora è cambiato e la rabbia e la paura di crescono.

Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona lettura a tutti quelli che ci seguono
.
(a cura di Mauro Lubrani)

Maxi holding salva le Terme di Chianciano dal fallimento

La società Terme di Chianciano, che da anni versava in una situazione economica precaria, è ora salva dal fallimento grazie all’ingresso della holding Terme Italia che fa capo all’ingegner Massimo Caputi (presidente di Ferderterme), una realtà che gestisce anche Terme di Saturnia. Il tribunale di Siena ha notificato il decreto di omologa del concordato proposto, aprendo la strada alla società di fare investimenti sul territorio. «La società — spiega lo stesso Massimo Caputi — prevede un ulteriore aumento di capitale di 6 milioni di euro, indispensabile non solo per far fronte al pagamento dei debiti pregressi, ma soprattutto per attuare il piano di interventi, necessari per la riqualificazione del vetusto complesso termale». Per portare avanti il progetto del moderno hub del benessere «è più che mai urgente la risoluzione della questione collegata alla liquidazione della società Terme Chianciano Immobiliare, controllata dalla Regione Toscana». Per questo l’auspicio di Caputi è che «il presidente Giani colga questa occasione per far diventare il risanamento di Chianciano un esempio virtuoso della interazione pubblico-privato, attuando quanto necessario per risolvere in maniera definitiva i problemi dell’Immobiliare». Nata nel 1961 per volontà dell’allora ministero delle Partecipazioni statali, la società Terme di Chianciano era finita in liquidazione nel 2022, dopo un passivo di bilancio triennale da oltre 1,2 milioni di euro.
Laura Antonini – Corriere Fiorentino del 29 luglio 2023

Dieci anni fa ci lasciava il cardinale Tonini

Ersilio Tonini (San Giorgio Piacentino, 20 luglio 1914 – Ravenna, 28 luglio 2013) è stato un cardinale e arcivescovo italiano

Il 28 luglio 2013, dieci anni fa, moriva a 99 anni compiuti da pochi giorni il cardinale Ersilio Tonini. Ne ha fatto un intenso ritratto Marina Corradi, che l’ha conosciuto bene: «In lui una singolare mancanza di amarezza o di recriminazione. Grato, di tutto. Come se tutto, e ogni prova o dolore, fosse stata per un bene». Uno straordinario testimone del Novecento, che volentieri raccontava della sua infanzia contadina, dei suoi genitori che insegnarono ai figli «lo stupore di fronte alla realtà, uno stupore che si rinnovava ogni mattina». Prete dal 1937, cardinale dal 1994, diceva di avere «una profonda stima dell’uomo». «I peccati, non mi hanno mai scandalizzato. Su tutto, prevale in me la meraviglia per la coscienza donata a ciascuno di noi. Quella coscienza che è il luogo della nostra libertà, e della possibilità di scegliere, alla fine, il bene».
Marina Corradi – Avvenire del 29 luglio 2023

Quando il sabato si giocava la schedina

Dopo due mesi dalla comparsa della mitica schedina Sisal, il 21 luglio del 1946 si registrò la prima vincita della sua storia: un impiegato fece ‘12’ vincendo 463.846 lire, che all’epoca equivaleva a ben quattro anni di paga di un operaio. A quei tempi giocare una colonna costava 30 lire, il prezzo di un bicchiere di Vermouth, e prese il nome di Totocalcio solo due anni dopo. In un Paese in ‘bianco e nero’ che stava per scegliere tra Monarchia e Repubblica, gridare “Ho fatto 13!” rappresentava il sogno di una vita migliore per milioni di persone appena uscite dalla Guerra. Era questa l’Italia di quel 5 maggio 1946, quando nacque la schedina Sisal, che per decenni, nei bar e nelle ricevitorie di tutto il Paese, avrebbe fatto compagnia a milioni di sognatori. Un rituale che si è ripetuto ogni sabato pomeriggio per oltre mezzo secolo in maniera quasi maniacale, in un mondo dove ancora non c’erano anticipi e posticipi, e le partite si giocavano tutte, solo e sempre la domenica. Vincere al Totocalcio voleva dire davvero a volte rifarsi una vita. L’intuizione la ebbe un giornalista sportivo triestino, della Gazzetta, Massimo Della Pergola, finito in un campo di prigionia in Svizzera in quanto ebreo. Fu lì che sviluppò l’idea di un passatempo popolare che avrebbe finanziato la rinascita dello sport italiano e fatto innamorare un Paese intero.
Maurizio Costanzo – La Nazione 21 luglio 2023

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Naturalmente sul sito si trovano archiviate tutte le “Parole della domenica” a partire dalla numero uno ad oggi

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