Pages Navigation Menu

Le notizie della tua città

Parole della domenica, quel balletto nella fontana di Tofanari al Tettuccio

Parole della domenica, quel balletto nella fontana di Tofanari al Tettuccio

Volevamo dedicare la rubrica settimanale a una trasmissione televisiva che ha “scosso” ancora la città evidenziando uno dei tanti problemi di Montecatini, in particolare quello di un’alta presenza di persone irregolari rispetto alla popolazione residente.
Poi, dal pomeriggio di ieri sui social sono comparsi video e foto di un balletto di un gruppo di giovani nella vasca di Sirio Tofanari, un vero e proprio gioiello di stile Liberty. La danza nell’acqua è avvenuta a margine di una manifestazione (una sorta di picnic all’interno del monumento Unesco delle Terme Tettuccio). La fontana, tra l’altro, è stata restaurata di recente grazie all’esemplare impegno (non solo economico) degli Angeli del Bello (leggi articolo).
Sembra che il balletto facesse parte del programma artistico della manifestazione “Montecatini in movimento” (vedesi i servizi di Televisium) che appunto si concludeva ieri con una foto di gruppo del famoso fotografo Massimo Vitali. Quindi, si trattava di un’iniziativa sotto l’egida del Comune, mentre l’amministratore delle Terme ha affermato a Tvl che verranno sporte denunce verso i protagonisti dell’esibizione.
Le reazioni della gente – una vera e propria valanga – sono state di sorpresa e sdegno per quella che è stata definita una vera e propria “profanazione” del nostro principale stabilimento termale.
L’episodio dovrebbe fare riflettere sull’opportunità di organizzare iniziative come quella di sabato in un luogo come il Tettuccio – sottolineiamo patrimonio Unesco – che merita di essere protetto in attesa di adeguati restauri. Montecatini ha bisogno di buone idee per rilanciare la sua immagine turistica, ma se le idee sono queste, allora forse è meglio non averne.

Il “commento” di Fabrizio Scatizzi sul clamoroso caso (dal profilo Facebook)

Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona lettura a tutti quelli che ci seguono
.
(a cura di Mauro Lubrani)

Il Nobel per la pace a Narges Mohammadi

Narges Mohammadi è una sostenitrice della campagna contro la pena di morte e vicepresidente del centro per i difensori dei diritti umani in Iran, premio Nobel per la Pace 2023

Il Nobel per la Pace sfida il regime teocratico di Teheran. E va a Narges Mohammadi, 51 anni, un marito in esilio a Parigi con due figli che non vede dal 2009, detenuta nel carcere di Ervin dove sta scontando una pena a 31 anni perché colpevole di battersi contro la pena di morte e di difendere insieme a migliaia di giovani donne e uomini iraniani la libertà di pensiero e di espressione negata dai Mullah iraniani. È una scelta storica, cui dedichiamo la nostra prima apertura e le prime tre pagine del giornale. Perché torna ad esporre di fronte agli occhi del mondo la sistematica violazione dei diritti umani in Iran e l’annichilimento delle donne.
Buongiorno Repubblica – 7 ottobre 2023

Non so 

Maria Wisława Anna Szymborska (1923-2012) è stata una poetessa polacca premiata con il Nobel per la letteratura nel 1996

Il tempo non è l’avversario con cui più sentirsi a proprio agio sul ring, dato che in fondo ben sappiamo che sarà lui, alla fine, a vincere.
Anche noi siamo fatti di tempo, siamo impastati della sua argilla, ci percepiamo come attraversati da substrati temporali in tensione, da tempi di natura differente che, a modo loro, ci misurano e ci spiegano. Siamo un istante in transito fra passato, presente e futuro. Ma del tempo noi sappiamo soltanto una briciola. Questa coscienza ci sfida a guardare con occhi riconciliati a ciò che ignoriamo.
Ho riletto nei giorni scorsi il discorso che Wisława Szymborska pronunciò alla cerimonia di consegna del Nobel, nel 1996. All’epoca non mancarono i commenti che si era trattato del discorso più corto mai ascoltato dall’Accademia Svedese, ma la verità è che la sapienza che esso mostra è enorme. Che cosa propone Szymborska? L’elogio del «non so». Ricorda che i dittatori, i fanatici e i demagoghi di ogni specie «sanno, e ciò che sanno gli basta una volta per tutte». Quello che non sanno, però, è che quando la conoscenza cessa di produrre nuove domande perde quella temperatura che conserva in sé il torrenziale flusso della vita. Così la scrittrice controbatteva: « Per questo apprezzo tanto due piccole paroline: “non so”.
Piccole, ma alate. Parole che estendono la nostra vita in territori che si trovano in noi stessi e in territori in cui è sospesa la nostra minuta Terra».
José Tolentino Mendonça – Avvenire, 9 ottobre 2023

Leggi “Le parole della domenica” 182

Leggi “Le parole della domenica” 181

Leggi “Le parole della domenica” 180

Leggi “Le parole della domenica” 179

Leggi “Le parole della domenica” 178

Leggi “Le parole della domenica” 177

Leggi “Le parole della domenica” 176

Leggi “Le parole della domenica” 175

Leggi “Le parole della domenica” 174

Leggi “Le parole della domenica” 173

Leggi “Le parole della domenica” 172

Leggi “Le parole della domenica” 171

Leggi “Le parole della domenica” 170

Naturalmente sul sito si trovano archiviate tutte le “Parole della domenica” a partire dalla numero uno ad oggi

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi