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Parole della domenica, sondaggi di 40 anni fa tra i turisti: l’efficacia delle cure termali nel “miglior luogo d’Italia”

Parole della domenica, sondaggi di 40 anni fa tra i turisti: l’efficacia delle cure termali nel “miglior luogo d’Italia”

Quale era il parere degli ospiti di Montecatini nell’estate di quarant’anni fa? Nella quasi totalità i turisti – secondo indagini fatte da La Nazione al Tettuccio – credevano ciecamente nella cura delle acque perché porta innegabili vantaggi per la loro salute. Non potevano mancare anche giudizi sul tempo libero con molti rimpianti per la mancata apertura quell’anno del Gambrinus.
Giovanni Barone, al tempo sindaco di Ronsecco (Vercelli) scomparso nell’agosto 2003 quando era ancora in carica, affermava che ha sempre ottenuto un gran bene dalla cura ma che “i risultati positivi per la salute provengono anche dall’ambiente montecatinese che offre una grande tranquillità e la reale possibilità di riposare il corpo e la mente”. Aggiungeva un invito ai colleghi amministratori “di tenere sempre nel massimo ordine la città e i parchi demaniali”. E poi sottolineava di “sentire la mancanza di un punto di ritrovo come il Gambrinus”.
L’onorevole Pietro Valeggiani di Pavia veniva a Montecatini da oltre 20 anni: “La cura mi è di un’utilità davvero unica e continuo a farla con grande entusiasmo. Frequento il Tettuccio e l’Excelsior. Montecatini è sempre bella, è il miglior posto d’Italia. Peccato davvero per il Gambrinus dove trascorrevo belle serate”. 
Natale De Ambrogio di Novara veniva a Montecatini da 35 anni: “Che sia un’impressione o no – affermava – l’acqua di Montecatini mi fa sentire bene. Purtroppo, quest’anno manca il caffè Gambrinus”. 
Il cavalier Ettore Guatelli di Pavia era un ospite fedele a Montecatini dal 1946: “Con la cura mi tengo in perfetto esercizio fisico. Faccio solo la cura delle acque in prevalenza al Tettuccio. Quest’anno vedo che il numero di turisti è un po’ calato. Per la riapertura del Gambrinus bisognerebbe fare una petizione”. 
Infine, Giovanni Rolandi di Pavia a Montecatini dal 1963: “I risultati della cura sono eccellenti non mi sono mai pentito di essere venuto. Trovo la città ben curata, ma ha perso verve con la chiusura del Gambrinus”.
I tempi e i clienti cambiano, ma per molti aspetti Montecatini ha ancora le qualità per essere considerata “il miglior posto d’Italia”.

Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona lettura a tutti quelli che ci seguono
.
(a cura di Mauro Lubrani)

La morte del lavoro

Cinque operai hanno perso la vita nell’incidente ferroviario avvenuto vicino a Torino

Si lavora per vivere, come si dice da sempre, ma in realtà si continua a morire di lavoro.
Ogni volta parliamo di fatalità, di errore umano, di imprevedibilità, e non ci accorgiamo che questa rassegnazione della ragione cancella le persone coinvolte nella tragedia e le trasforma in numeri iscrivendoli in un mondo a parte, la statistica infinita degli “incidenti” professionali, mentre esenta tutti noi dalla responsabilità fondamentale dell’epoca: quella di domandarci cos’è diventato oggi il lavoro. 
Ezio Mauro – Anteprima Repubblica – 1 settembre 2023

Troppo poveri per curarsi 

Ricerca rivela: per il 5,2% delle famiglie più di un quinto dei consumi non essenziali va nella sanità privata, perché non si trovano esami o trattamenti tempestivi nel pubblico.
La difficoltà economica delle famiglie a far quadrare mensilmente i conti è racchiusa in pochi, ma eloquenti, numeri: 1.348.473 famiglie, il 5,17% del totale, spendono mensilmente oltre il 20% dei propri consumi “non essenziali” per pagare cure mediche per uno o più dei suoi membri (quelle che l’Oms definisce addirittura “spese mediche catastrofiche”), e 378.629 sostengono spese mediche che li portano a finire sotto la soglia di povertà relativa. Numeri che rimarcano come le spese mediche siano sempre più a carico delle famiglie: il 74,8% mette mensilmente mano al portafoglio per spese di assistenza medica, farmaci, visite. Vale la pena ricordare che il Servizio sanitario nazionale si basa su tre principi cardine: universalità, uguaglianza ed equità.
Antonello Marzotti – Avvenire, 29 agosto 2023

Quando la felicità è un diritto costituzionale

Esiste un diritto ad essere felici? Magari: nella vita di ciascuno la felicità assoluta è un’eccezione, dura un istante e vola via. Eppure la più antica Costituzione del pianeta – quella americana – lo menziona. E il presidente Mattarella (che è un professore di diritto costituzionale, benché nessuno mai se ne rammenti) ha rievocato quella dichiarazione normativa, intervenendo al Meeting di Rimini, qualche giorno fa. E ricordando come fu proprio un italiano – Gaetano Filangieri – a influenzare Benjamin Franklin, che in un primo tempo intendeva riferirsi al diritto di proprietà, non alla felicità.
Michele Ainis – Anteprima Repubblica, 28 agosto 2023

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Naturalmente sul sito si trovano archiviate tutte le “Parole della domenica” a partire dalla numero uno ad oggi

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