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Parole della domenica, in otto anni le Terme hanno perso 27 milioni. Venduti immobili per 21 milioni

Parole della domenica, in otto anni le Terme hanno perso 27 milioni. Venduti immobili per 21 milioni

Ancora un nostro appuntamento settimanale per parlare di Terme. Infatti, i creditori della società hanno tempo fino al 5 giugno per esprimere il proprio assenso o meno al piano di concordato della società, già inserito nella procedura dal tribunale fallimentare, e dare il via libera all’omologazione.
Alessandro Torcini, commissario giudiziale della società, nella sua relazione afferma che “pur con tutte le criticità ed i rischi esposti, non appaiono alternative più convenien ti rispetto alla proposta. In caso di non approvazione del concordato si aprirebbe la liquidazione giudiziale (l’ex fallimento) che porterebbe certamente a un minor soddisfacimento dei creditori dato che tutto l’attivo sarebbe soggetto a rischi di liquidazione ancora maggiori”.
“Dalla lettura dei bilanci e dei verbali degli organi sociali, ben emerge la travagliatissima vita delle Terme nell’ultimo decennio – ha scritto il professionista -. Un solo dato ben rappresentata e sintetizza la situazione: tutti gli esercizi dal 2014 (primo bilancio esaminato) al 2021 (ultimo bilancio disponibile) risultano in perdita per un totale complessivo di 27 milioni e 665.011 euro, con oneri finanziari per 9 milioni e 559.119. Già con questi pochi ma significativi numeri, si comprende perché quanto ricavato dalla dismissione degli immobili, circa 21 milioni di euro, non sia stato minimamente sufficiente a risolvere la situazione”.

Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona lettura a tutti quelli che ci seguono
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(a cura di Mauro Lubrani)

I 100 anni di don Milani

Don Lorenzo Milani (Firenze, 27 maggio 1923 – Firenze, 26 giugno 1967)

Celebrazioni a Barbiana per il centenario del prete educatore. Il Presidente Mattarella rilancia la lezione di don Milani: il merito va declinato così, è stato testimone scomodo e grande italiano. L’essenziale è «far parlare lui». E sottrarre la figura di don Lorenzo Milani a «interpretazioni» più o meno fedeli del suo pensiero. Rosy Bindi ha le idee chiare sul compito che la attende come presidente del Comitato nazionale per il centenario della nascita del priore di Barbiana, che prende avvio oggi con l’arrivo nel suo paese del capo dello Stato Mattarella e del presidente della Cei, cardinale Zuppi: «Riconsegnare all’Italia un grande italiano, riconsegnare un grande credente all’intera comunità ecclesiale».
da Avvenire – 27 maggio 2023

Henry Kissinger compie 100 anni

Henry Kissinger a Montecatini con Ennio Gori, Pier Francesco Bernacchi, Sirio Maccioni e Ricciardo Pucci (Foto Rosellini)

Il più grande diplomatico del XX secolo: Henry Kissinger compie 100 anni. Nato tedesco, arriva negli Usa nel 1938. Da segretario di Stato è l’artefice del disgelo con la Cina. Premio Nobel per la Pace nel 1973. 
Un racconto della straordinaria influenza sulle vicende mondiali avuto da Heinz Alfred Kissinger, nato a Furth, in Baviera cento anni fa e ribattezzato Henry dopo l’arrivo negli Stati Uniti, nel 1938, in fuga dalle persecuzioni antisemite del regime hitleriano, potrebbe partire dalla sua missione segreta in Cina del 1971: la preparazione dell’apertura di Pechino al mondo che si materializzerà l’anno dopo con la storica visita del presidente Richard Nixon. Un evento che ha cambiato la Storia con l’ascesa della Cina, la sua adozione di un modello economico capitalista, il progressivo ridimensionamento dell’Unione Sovietica fino alla sua implosione. Una svolta che ha anche consentito al mondo e alla stessa America di distogliere l’attenzione dalla disfatta Usa in Vietnam. 
O si potrebbe partire proprio dalle interminabili trattative con gli emissari vietnamiti che gli valsero un discusso premio Nobel per la Pace ottenuto nel 1973, nonostante il conflitto fosse ancora in corso. O, ancora, si potrebbe partire dal paziente lavoro di ricucitura (soprannominato «shuttle diplomacy») tra Israele e i suoi vicini dopo la guerra del Kippur (sempre del 1973) che sfocerà nel 1978 (col democratico Jimmy Carter presidente e Kissinger non più segretario di Stato ma sempre consigliere occulto) negli accordi di Camp David tra Egitto e Israele, pace che tiene ormai da mezzo secolo.
Ma quello che forse più conta oggi è l’impegno su due fronti di quest’uomo sordo, cieco da un occhio, costretto quasi sempre su una sedia a rotelle e che, nonostante tutto, continua a lavorare 15 ore al giorno e a formulare giudizi che pesano: da un lato la ricerca che da anni sta facendo per capire come l’intelligenza artificiale cambierà gli equilibri internazionali e come evitare un conflitto mondiale innescato dalle tecnologie digitali; dall’altro le sue analisi sul conflitto ucraino che indicano anche una capacità, da centenario, di innovare rispetto ai paradigmi della ricerca della stabilità attraverso il riconoscimento delle zone di influenza ai quali si è ispirato fin dalla sua tesi sul Congresso di Vienna con la quale conseguì il dottorato ad Harvard nel 1954.
Massimo Gaggi – Corriere della Sera, 26 maggio 2023

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