Parole della domenica, il Tettuccio presto aprirà anche al pomeriggio
Una buona notizia per il nostro turismo tra tante notizie negative. Lo stabilimento Tettuccio potrebbe tornare a essere aperto al pubblico nel pomeriggio a partire da lunedì 13 maggio.
Pasquale Morano, direttore del comitato regionale toscano della Croce Rossa, a cui è stata affidata la gestione delle attività legate alla cura idropinica, ha preso l’impegno di riaprire i cancelli in questa fascia oraria, poche settimane fa. L’associazione non è competente per le visite turistiche nell’edificio, di cui dovrebbe curarsi la società, al momento in mezzo alla procedura di concordato preventivo in continuità. Non è escluso che venga richiesta la collaborazione di qualche Associazione di volontariato.
Morano tiene molto a trovare una soluzione per la vicenda e, così, a breve, incontrerà il commercialista Luca Quercioli, nuovo amministratore delle Terme. L’intesa, a parte le questioni legate alla procedura concorsuale in atto, non sembra irraggiungibile.
La chiusura pomeridiana delle Terme, nei giorni scorsi, era stata motivo di forti polemiche da parte degli albergatori.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona lettura a tutti quelli che ci seguono.
(a cura di Mauro Lubrani)
Libertà di stampa, l’Italia arretra
Sulla libertà, l’Italia arretra. Secondo il rapporto ‘World Press Freedom Index’ di Reporters sans frontieres, il nostro Paese ha perso 5 punti rispetto all’anno scorso nella classifica dei Paesi che tutelano la libertà di stampa. Anche il presidente della Repubblica Mattarella, intervenendo alla cerimonia dei David di Donatello ha ribadito: “La libertà d’espressione va garantita sempre. Anche a chi non condivide i nostri gusti, a chi la pensa diversamente da noi”. Perfino il Papa ha sottolineato il valore: è fondamentale anche per la pace.
Buongiorno Repubblica – 4 maggio 2024
1° maggio: cosa resta del lavoro
Cosa resta della Festa del Primo maggio appena celebrata? Resta il senso della dignità del lavoro, troppo spesso in Italia minacciata dal precariato, dallo sfruttamento, dall’insufficiente retribuzione, dagli infortuni che provocano vittime su vittime. Resta l’emergenza del “lavoro povero”, un tunnel senza uscita che affligge maggiormente le donne e gli abitanti delle Regioni meridionali. Restano le parole sagge dei vescovi, secondo i quali lavorare non è solo un “fare qualcosa”, ma è sempre agire “con” e “per” gli altri. Citando la “Fratelli tutti” di papa Francesco, la Chiesa italiana ricorda una grande verità: che «non esiste peggiore povertà di quella che priva del lavoro».
Avvenire – Il meglio della settimana, 4 maggio 2024
Salone del libro, la voce delle donne
Una donna in rosso legge, seduta, mentre il suo sguardo vola libero verso tutti i mondi possibili scaturiti dalla lettura. L’immagine della locandina del 36° Salone internazionale del Libro di Torino, realizzata dall’artista e fumettista Sara Colaone (qui sopra, un particolare), si lega non solo al tema di questa edizione, Vita immaginaria — dal titolo di un saggio di Natalia Ginzburg uscito 50 anni fa, nel 1974 — ma anche a uno dei due principali filoni del Salone: la voce femminile della cultura, attraverso storie e testimonianze di scrittrici, filosofe, poetesse, scienziate. Donne del passato, del presente e del futuro.
Da giovedì 9 a lunedì 13 maggio torna all’Auditorium del Centro congressi Lingotto — con quasi duemila eventi suddivisi in sette sezioni — il più importante appuntamento dell’editoria italiana, quest’anno sotto la prima direzione di Annalena Benini. Un Salone che vede come regione ospite la Liguria e come lingua ospite il tedesco, con scrittori da Germania, Austria e Svizzera tedesca. Il segno femminile di questo Salone è presente fin dalla sua inaugurazione, giovedì 9: la lectio magistralis di apertura sarà tenuta dalla statunitense Elizabeth Strout, che parlerà delle donne e del loro spazio nel mondo nell’intervento L’inizio molto lento della mia carriera molto veloce.
Jessica Chia – La Lettura / Corriere della Sera, 3 maggio 2024
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