Parole della domenica, Terme a rischio di vendita in blocco: lo prevede il concordato fallimentare
Un modo “semplice” per salvare le Terme. Se ne parla da tempo e, con l’approssimarsi della campagna elettorale, si rilanciano proposte, che vedono Regione, Comune e Fondazione Cassa di Risparmio interessate all’acquisto di alcuni stabilimenti. Sarebbe questa la possibilità per togliere i tesori più importanti della città dal rischio che finiscano in mani speculative.
Ma non è una soluzione praticabile come semplicemente invece viene proposta per possibile. Lo ha spiegato, qualche giorno fa sui social l’assessore Alessandro Lumi: “Scrivere “fermiamo il bando” e “il Comune compri la Torretta… la Regione compri il Tettuccio, Regina ed Excelsior, la Fondazione CARIPT acquisisca lo Stabilimento Tamerici” significa ignorare il fatto che c’è una procedura di concordato in corso, non aver letto la proposta di concordato e probabilmente conoscere poco il codice della crisi.
La vendita in blocco di tutto il complesso degli stabilimenti con destinazione termale è il piano A del concordato; tra l’altro, la vendita in blocco dell’azienda è la soluzione prioritaria prevista per tutte le procedure concorsuali nel nuovo codice della crisi d’impresa e in prima battuta quindi un tentativo in questo senso è necessario e inevitabile.
Quand’anche il bando per la vendita in blocco non trovasse acquirenti e si dovesse quindi virare sul piano B, le vendite dei singoli beni dovrebbero (per obbligo di legge) passare comunque da bandi pubblici per vendite competitive. Ciò significa che se qualcun altro arrivasse ed offrisse più delle somme massime che i due soci si sono impegnati ad offrire nelle offerte irrevocabili a sostegno del concordato (1,5 mln il Comune, 16,4mln la Regione), gli stabilimenti se li porterebbe a casa questo qualcun altro. E non c’è niente che si possa fare per evitarlo: il codice della crisi (così come la precedente legge fallimentare) è a tutela innanzi tutto dei creditori”.
Quindi, per il futuro delle Terme bisogna restare con il fiato sospeso e sperare che Comune, Regione e Fondazione possano entrare in gioco.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona domenica a tutti quelli che ci seguono.
(a cura di Mauro Lubrani)
Un solo mestiere uguale per tutti
I supermercati senza casse oggi sono una sperimentazione, presto saranno la regola. La scomparsa dell’essere umano, nella mediazione mercato-cliente, è un passo “ideologico” prima ancora che tecnico-economico. In fondo al percorso scopriremo che nessuno è più cassiere, impiegato, casellante, controllore, manutentore, postino, negoziante (e forse anche insegnante, architetto, giornalista, medico, poeta, tutte mansioni surrogabili dall’intelligenza artificiale) perché faremo tutti un unico mestiere: consumatore.
Michele Serra – Repubblica – 9 gennaio 2024
Addio Franz Beckenbauer, mito del calcio mondiale
Ogni volta che Franz Beckenbauer usciva dall’area per dirigersi verso l’orizzonte, e soprattutto per mandare laggiù il pallone, esattissimamente, era come quando von Karajan faceva scoccare dalla sua magica bacchetta l’attacco della Quinta sinfonia di Beethoven, devotamente seguito dai Berliner Philarmoniker (peraltro, Herbert von Karajan era austriaco), così come il Bayern Monaco e la Nazionale tedesca ubbidivano sul campo agli ordini di Kaiser Franz.
Maurizio Crosetti – La Repubblica, 9 gennaio 2024
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