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Le parole della domenica, l’anno turistico inizia in positivo con il boom di gennaio

Le parole della domenica, l’anno turistico inizia in positivo con il boom di gennaio

La buona notizia arriva dai numeri. Il mese di gennaio 2023 ha fatto registrare una forte crescita con un +130% di arrivi e un +93 di presenze per Montecatini. Fa molto piacere che l’incremento maggiore giunga dagli ospiti stranieri (+298% di presenze e +500% di arrivi), che restano ancora al di sotto dello stesso mese dell’anno pre-Covid 2020. Allora giungessero ben 24.346 ospiti stranieri, mentre quest’anno sono stati 13.452; le presenze tre anni fa 47.352 contro le 40.101 di quest’anno.
Invece, appaiono in crescita i connazionali rispetto al 2020, che allora ebbero 23mila pernottamenti che oggi sono saliti di un 15% a 26.649.
Si potrà dire che gennaio resta un mese di bassissima stagione. E’ vero, ma il segnale è di una tendenza che potrebbe invertirsi e dare un bel respiro di sollievo alle attività economiche della città. Tutto questo in attesa che si possa sbloccare la situazione delle Terme e si possa programmare il futuro. Ma l’incognita concordato crea molte incertezze.

Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona lettura a tutti quelli che ci seguono
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(a cura di Mauro Lubrani)

La Finlandia resta il Paese più felice 

La Finlandia è il Paese più felice al mondo per la sesta volta. Seguono la Danimarca e l’Islanda. Lo rende noto il Rapporto sulla felicità nel mondo, in occasione della Giornata internazionale della felicità celebrata ieri. L’Italia invece perde due posizioni e dal 31esimo posto scende al 33esimo, dopo la Spagna e prima del Kosovo.
Sei i fattori valutati per stilare la classifica dei Paesi analizzati: l’aspettativa di vita in buona salute, il Pil pro capite, il sostegno sociale, un basso livello di corruzione, la generosità della comunità in cui le persone si prendono cura l’un l’altro e la libertà di prendere decisioni chiave nella propria vita.
Per vivere bene, quindi, meglio recarsi in Nord Europa, dato che anche Svezia e Norvegia sono in cima alla classifica. Nella top 10 ci sono Israele, che sale al quarto posto dal nono dell’annoscorso, i Paesi Bassi al quinto, la Svizzera all’ottavo, il Lussemburgo al nono e la Nuova Zelanda al decimo. E nella top 20 entrano Australia (12), Canada (13), Irlanda (14), Stati Uniti (15) e Regno Unito (19). Esce dalla top 20 la Francia, quest’anno 21esima, mentre vi entra la Lituania, dal 52esimo posto del 2017 al 20esimo di quest’anno.
Il Paese più infelice al mondo, dilaniato dalla guerra e controllato dai talebani, è invece l’Afghanistan, che chiude la classifica dei 137 Paesi analizzati. Appena prima il Libano, colpito da una crisi economica senza precedenti e da una profonda instabilità politica.

da Avvenire – 21marzo 2023

La sete del mondo, due miliardi di persone senza acqua 

La conferenza di New York si è aperta in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, in uno strano clima sospeso, fra grande allarme e forti speranze. L’allarme riguarda il «rischio imminente d’una crisi globale dell’acqua», come ha sottolineato tra l’altro l’Unesco, evidenziando che a più d’un quarto della popolazione mondiale, ovvero a circa 2 miliardi di persone, è negato «l’accesso a una fornitura d’acqua potabile gestita in sicurezza».
Ma una cosa invece emerge chiaramente: l’umanità ha sempre più sete e resta altissima la proporzione di quanti non accedono ad acqua e servizi igienico-sanitari sicuri. Insomma, acqua pulita per dissetarsi senza ammalarsi. D’altra parte, sull’altro versante dell’uso idrico individuale, l’igiene e i servizi sanitari, la fetta d’umanità ai margini sale ancor più spaventosamente, fin quasi a metà del totale, ovvero circa 3,6 miliardi di persone senza «accesso a impianti igienico-sanitari gestiti in sicurezza». Due cifre che da sole la dicono lunga su quanta strada resti da percorrere per raggiungere il sesto obiettivo di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030. Numeri che mettono pure rabbia, dopo anni e anni d’avvertimenti ascoltati spesso dai politici con un solo orecchio.
Daniele Zappalà – Avvenire del 21 marzo 2023

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Naturalmente sul sito si trovano archiviate tutte le “Parole della domenica” a partire dalla numero uno ad oggi

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