Parole della domenica, Babbo Natale ha portato i regali attesi per le Terme
Babbo Natale ha portato i regali a Montecatini. Gli attesi “doni” promessi dalla Regione, infatti, sono entrati nella manovra finanziaria: l’ultimo elemento approvato riguarda la legge per acquisire gli immobili termali di Montecatini — Tettuccio, Regina ed Excelsior — di proprietà della società Terme di Montecatini, su cui pende un’istanza di liquidazione giudiziale presentata lo scorso agosto da un pool di banche creditrici e dal collegio dei revisori. È stata approvata la variazione che rende possibile l’operazione, per un totale di 16,4 milioni di euro. All’Excelsior sarà probabilmente collocata «parte della Collezione Alinari che abbiamo acquistato e che ora giace in un deposito a Calenzano», ha spiegato esplicitamente il presidente Eugenio Giani.
La città può tirare un sospiro di sollievo, in attesa delle decisioni del tribunale, che dovrebbero arrivare a gennaio. Certo molto dovrà cambiare nella gestione del comparto termale ed è probabile che la stessa Regione adotterà provvedimenti che possano portare ad un’inversione di rotta.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buone Feste a tutti quelli che ci seguono.
(a cura di Mauro Lubrani)
Un Natale più sobrio, con gli ucraini nel cuore
E così il freddo è arrivato: pungente, accompagnato da sud a nord della penisola da nevicate e pioggia. Ma le nostre case sono riscaldate, forse un po’ meno del solito, ma pur sempre confortevoli. A duemila chilometri da noi, però, c’è un popolo che letteralmente batte i denti: per il gran gelo, certo, ma anche per i tormenti della guerra. È alla loro sofferenza che pensava papa Francesco quando ha chiesto ai fedeli di vivere un Natale più sobrio, con regali più umili, “abbassando il livello delle spese”. E poi inviamo quello che risparmiamo al popolo ucraino, “che ha bisogno”. Le parrocchie, le diocesi o gli enti caritatevoli che raccolgono beni o denaro per l’Ucraina sono tanti. Noi qui ne segnaliamo due: la Caritas italiana, che dal febbraio scorso sta portando avanti decine di progetti di aiuto e di accoglienza, e la raccolta di maglie termiche organizzata dall’elemosiniere del Papa, cardinale Konrad Krajewsky. Dunque, se il presidente russo Putin ha chiuso tutte le porte alla possibilità di una tregua per Natale e Capodanno, l’augurio del Papa per ognuno di noi è che possiamo vivere la festa “in pace con il Signore, con gli ucraini nel cuore”.
Natale a braccia aperte
Nel presepio ci siamo tutti e, grazie a Dio, siamo tutti comparse. Il Bambino ci fa dono del sollievo che ciascuno può provare spogliandosi della pretesa di essere protagonista, di primeggiare ed eccellere. A Natale non ce n’è bisogno, perché a Natale è la piccolezza a vincere ed è l’umiltà a conferire grandezza. Se ne renderanno conto, quando arriveranno, anche i Magi d’Oriente, ma per il momento tocca a noi trovare posto nella comitiva incamminata verso la capanna. Si può scegliere di impersonare uno dei pastori oppure il fabbro che picchia sull’incudine, si può essere la lavandaia che volge lo sguardo verso Betlemme oppure la vecchina intenta a filare. C’è posto per tutti, tutto trova posto in questo paesaggio minimo e infinito. Quanto a me, prenderei volentieri la parte del meravigliato, che nel presepio non fa niente, a parte starsene lì, in silenzio, a celebrare la nascita del Salvatore. Il personaggio non ha fama di intelligenza e, anzi, è spesso assimilato allo scemo del villaggio, come sembrerebbero confermare la bocca spalancata e lo sguardo attonito. Il meravigliato, però, tiene anche le braccia aperte, a volte in alto, quasi in segno di resa, altre volte in basso, come ad accogliere il Dio che viene. Non fa altro, sta lì davanti a Gesù. Come non invidiarlo?
Alessandro Zaccuri – Avvenire del 24 dicembre 2022
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