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Parole della domenica, la musica può salvare una città dal suo declino; le bellezze di Montecatini a Expo Dubai

Parole della domenica, la musica può salvare una città dal suo declino; le bellezze di Montecatini a Expo Dubai

Credo da sempre che la musica può rappresentare per Montecatini una mezzo per tornare a uno splendore che compete a una città conosciuta in tutto il mondo per le sue Terme. Naturalmente la musica intesa come sostegno al termalismo che deve rimanere il nostro carattere indentitario e che ci ha permesso di ottenere un prestigioso riconoscimento da Unesco.
E’ una strada poco percorsa, ma che ha una solida base storica, quella costruita grazie a personaggi straordinari come Verdi, Puccini, Leoncavallo, Mascagni e tanti altri. I primi due giustamente celebrati con belle statue sul viale principale; il primo con l’intitolazione, subito dopo la sua morte nel 1901, dello stesso viale che porta agli stabilimenti termali e di un teatro.
Ma ci sono altri che credono in questo, tanto che, come viene annunciato da Lorenzo Lavarini, le Stagioni della Musica e Montecatini Terme sono ufficialmente sul sito di Expo Dubai.
Ed aggiunge: “Un’emozione unica, la gratificazione più grande che si potesse avere! Per la prima volta, a rappresentare la Toscana nella più importante vetrina del momento, tra 195 paesi del mondo, non ci sarà la solita Firenze o Pisa. Unica protagonista Montecatini Terme e il suo territorio. E ci sarà grazie a Musica, Arte e Bellezza, eccellenze del nostro territorio sempre dimenticate. E pensare che ci hanno permesso di diventare pure Patrimonio Unesco!
Desideriamo condividere con tutti i montecatinesi questo incredibile traguardo raggiunto dopo un anno di lavoro.
Confidiamo che tutta la città, almeno in questa prestigiosa occasione, faccia squadra e diffonda! 
Solamente se siamo uniti torneremo a splendere come un tempo!”.
Grazie alla musica, aggiungiamo noi, può succedere anche il miracolo di una rinascita. 

Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona domenica a chi ci segue 

(a cura di Mauro Lubrani)

https://www.italyexpo2020.it/event-detail/le-stagioni-della-musica-in-the-world-un-viaggio-emozionale-attraverso-arte-e-bellezza/

Il disegno di Mauro Biani riproduce la foto che ha commosso il mondo e che ha permesso alla famiglia del piccolo Mustafa di raggiungere l’Italia per trovare una soluzione ai gravi problemi fisici del bambino e di suo padre

Quando si chiude la casa dei nonni

Il pranzo della domenica a casa dei nonni

Uno dei momenti più tristi della nostra vita é quando la porta della casa dei nonni si chiude per sempre. Una volta chiusa quella porta non ci saranno più i pomeriggi felici con zii, cugini, nipoti, genitori fratelli e sorelle. Ve lo ricordate? Non era necessario andare al ristorante la domenica. Si andava a casa dei nonni. A Natale la nonna bucava l’ozono con le sue fritture mentre il nonno si dedicava all’arrosto facendo puntualmente bruciare la canna fumaria. La tavola era lunghissima e veniva apparecchiata nella stanza più grande. Adesso la casa è chiusa ed è rimasta soltanto la polvere. Un cartello vendesi. Nessuno la vuole quella casa. È vecchia. Va ristrutturata. Costa troppo. Cosa ne sapete di quanto vale la casa dei nonni. La casa dei nonni non ha un valore. E così passano gli anni. Non ci sono più regali da scartare. Frittate da mangiare. Verdure da pulire. Quando la casa dei nonni si chiude ci ritroviamo adulti senza capire quando abbiamo smesso di essere bambini. Certo per i nonni saremo sempre piccoli e indifesi. Sempre. I nonni avevano sempre il caffè pronto. La pasta. Il vino. Le caramelle. Poi finisce tutto. Non ci sono più le canzoni. Non si fa più la pasta fatta in casa. La nonna non friggerà più le patatine e io non potrò più rubarle di nascosto dal forno. Siete andati via troppo presto porca miseria. Io volevo fare la salsa ancora una volta. Il mirto. Le chiacchiere. E il liquore all’alloro. Io volevo ancora accatastare la legna con te nonno, anzi grazie per avermelo insegnato. E grazie per gli insegnamenti sulla vita. E sulla campagna. E sul giardinaggio. Ora quando passo guardo quella casa e mi viene sempre l’abitudine di parcheggiare. E di buttare giù il campanello. E di sentire la nonna gridare che porco giuda non sono modi quelli. Scusa nonna. Non suonerò più il campanello. Al massimo quando mi capiterà di pensarvi di nuovo, come ora, canterò una canzone. Quella preferita dal nonno. Un amore così grande.
Un nipote anonimo.
Alessandro Pulcinelli – post su Facebook del 16 gennaio 2022

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