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Parole della domenica, il Governo segue la situazione delle Terme (pronto ad intervenire)

Parole della domenica, il Governo segue la situazione delle Terme (pronto ad intervenire)

Il governo garantisce che le Terme resteranno un’azienda strategica e, anche nel caso in cui dovesse andare male la privatizzazione, non le abbandonerà a un triste destino. E’ questa la sintesi di un incontro avvenuto qualche giorno fa in città con il ministro del turismo Massimo Garavaglia. L’esponente della Lega ha incontrato i rappresentanti degli albergatori per parlare del futuro dell’azienda, presenti il sindaco Luca Baroncini, il deputato Maurizio Carrara, il prefetto Gerlando Iorio. il questore Giovanni Battista Scali e l’amministratore delle Terme Alessandro Michelotti.
Il governo, dunque, conosce per presa diretta del suo ministro del turismo la drammacità della crisi delle Terme montecatinesi e potrebbe intervenire nel caso di un fallimento della privatizzazione.
Difficile capire quali siano oggi le prospettive migliori per imboccare la strada del rilancio. Montecatini soffrirà più di altre città per uscire dalla crisi, l’auspicio è di non sbagliare ancora dopo i tanti errori compiuti negli ultimi 20-30 anni che hanno portato a questa situazione drammatica.
La città non si aggrappa più nemmeno alle promesse: ne ha vissute troppe in questo tempo e le delusioni sono arrivate sempre al risveglio.

Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona domenica 
(a cura di Mauro Lubrani)

Un sipario dedicato a Raffaella

Raffaella Carrà: la sua scomparsa ha destato grande commozione non solo in Italia

Lo hanno ritrovato nei magazzini del Teatro Verdi e fu costruito nel 1988, quando una puntata di Serata d’onore, realizzata e trasmessa dal teatro montecatinese, fu dedicata proprio alla showgirl scomparsa recentemente. Si tratta del sipario, interamente in paillettes, che venne realizzato per le scenografie della Rai (leggi l’articolo).
“Si tratta – scrive il Teatro Verdi – di un emozionante ricordo – tangibile – che abbiamo voluto montare nuovamente sul nostro palco in suo onore e con il quale inaugureremo la nuova stagione di spettacoli. Ciao Raffaella”.

Gli Aironi di Wembley

Era il 6 maggio 1959 quando gli Azzurri giocarono un’amichevole contro i Leoni di Sua Maestà nel tempio di Wembley e per la prima volta la nostra Nazionale ne uscì imbattuta. Andiamo sotto di due gol ma nella ripresa i compagni di squadra e di camera Brighenti ed il nostro Termale DOC Amos Mariani (insieme nell’emergente Padova di Nereo Rocco!) ristabiliscono le distanze.
Racconterà Brighenti anni dopo:”A Londra c’erano un sacco di italiani che facevano lavori umili, camerieri, e si erano assentati dal lavoro per venirci a trovare in albergo. Ci sentivamo responsabilizzati. Mariani, che era in camera con me, restò sveglio tutta la notte e si fumò una trentina di sigarette… Non dormii neanch’io”. Lo stesso Amos sarà imbeccato nell’azione del gol dal compagno di giochi di una vita Carlo Galli (allora al Milan).
I due nascono, crescono e tirano i primi calci insieme nella Montecatini degli anni ’30-’40, per poi ritrovarsi in Nazionale! Che storia! Ma non finisce qui. Nella formazione iniziale appare anche Enzo Robotti che, così come Amos, siederà sulla panchina BiancoCeleste con storici risultati. L’abbraccio di Amos ad Enzo, in foto, sembra quasi premonitore.
Montecatini calcio – post su Facebook del 10 luglio 2021

Luis Enrique, lezione di stile

Luis Enrique, 51 anni, è il commissario tecnico della nazionale spagnola

Una bella persona, oltre che un formidabile allenatore. Un uomo costretto dalla vita a capire in modo brutale quello che davvero conta. E dire che Luis Enrique potrebbe essere perennemente arrabbiato, potrebbe chiedersi: perché è successo a me? Quando perdi una bambina di nove anni per un tumore alle ossa — la figlia Xana, per lei ha una «X» tatuata sull’avambraccio — il dolore annichilisce tutto. Può distruggerti.
Jorginho ha appena segnato il rigore decisivo, tutti gli corrono dietro. Luis Enrique cammina verso la panchina degli azzurri e si complimenta con Mancini (e il suo staff). Lo abbraccia, gli dice bravo, te la sei meritata. Concetti che ribadisce, a caldo, nel post gara: «Sono felice per quello che ho visto. Ho goduto di una partita di alto livello, con due squadre forti che cercavano di giocare un bel calcio, è stato uno spettacolo per i tifosi. Voglio fare i complimenti all’Italia, spero che in finale possa vincere questo Europeo. Tiferò per gli azzurri». Ecco cosa significa perdere una semifinale ai rigori e reagire con classe. 
da “Il Corriere della Sera”

I 140 anni di Pinocchio

Ha centoquarant’anni ma sembra scritto ieri e ci aiuta a capire l’oggi. La storia del burattino più famoso del mondo, inventata da Carlo Collodi nel 1881, è diventata subito un bestseller e non ha mai smesso di esserlo. Compatibile con tutte le culture, al punto da essere stata pubblicata in 240 lingue. È, infatti, il libro più tradotto di sempre dopo la Bibbia e il Corano. E si contende con Cenerentola e la Sirenetta il primo posto nella hit parade delle fiabe. Anche se Pinocchio non è semplicemente un racconto per bambini, ma parla anche agli adulti. 
Marino Niola – Anteprima Repubblica del 6 luglio 2021

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