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Parole della domenica, edifici delle Terme da salvare: un museo all’Excelsior e il Comune comprerà un immobile

Parole della domenica, edifici delle Terme da salvare: un museo all’Excelsior e il Comune comprerà un immobile

Lo stabilimento Excelsior, che in passato ha rischiato di essere venduto, potrebbe diventare un punto di riferimento del progetto “Uffizi diffusi”. Si parla che potrebbe essere al centro di un duplice interesse: della Fondazione Cassa di Risparmio per l’acquisto e della Regione per un ingente investimento per trasformarlo in un museo, prendendo le risorse dai 15 miliardi richiesti al Recovery Fund per il rilancio della Toscana.
Insomma, l’Excelsior passa dal rischio di essere un edificio in disuso e ceduto a privati con chissà quale destinazione a quello di diventare strategico per un progetto culturale su cui il direttore della Galleria degli Uffizi Eike Schmidt crede molto e che il presidente della Regione Eugenio Giani condivide. A questo si aggiunga anche il coinvolgimento della Fondazione Cassa di Risparmio, grazie al suo presidente Lorenzo Zogheri e al consigliere montecatinese Claudio Del Rosso.
Un altro edificio di proprietà delle Terme potrebbe essere “salvato” con l’acquisto da parte del Comune. E’ quanto è emerso nel corso dell’ultimo consiglio, in cui appunto è stato ribadita questa volontà di andare all’acquisto grazie al ricavato della tassa di soggiorno. L’iniziativa avrebbe un duplice scopo: quello appunto di togliere uno stabile dall’abbandono e quello di aiutare finanziariamente la società delle Terme.
Tutto questo sarà possibile? Ce lo auguriamo.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre parole per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere. Bella la storia della cappellina presente nel parco della Torretta, tanto per parlare di edifici da salvare a Montecatini.
(a cura di Mauro Lubrani)

Dove è nata la nostra Costituzione

Questa non è una carta morta, ma il testamento di 100.000 morti per la libertà. Se volete andare in pellegrinaggio dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne, nelle carceri, nei campi, dovunque è morto un italiano per riscattare la nostra libertà, perché è lì che è nata questa nostra Costituzione.
Piero Calamandrei – 1955

Storia e misteri della cappellina del parco della Torretta

L’edificio oggi avvolto dalla vegetazione

Per vent’anni ho guardato con sufficienza questa cappellina nel parco della Torretta, davanti a casa mia, constatandone il continuo e progressivo degrado. Poi vado a cercare qualche notizia in rete, e sul sito del FAI trovo “Lo stesso granduca amava questo parco, così vicino ai giardini della palazzina regia, nella quale era solito soggiornare con la famiglia. Forse non è un caso che, nella sala ipogea sotto la piccola cappella neogotica immersa nel verde del parco, fosse stata sepolta la contessa Teresa Corsi Magnani, considerata appunto l’amante segreta di Ferdinando III, la quale fu per un certo periodo proprietaria di immobili di pertinenza dello stabilimento.
Verso la fine del 1800 la proprietà passò alla contessa Giulia Bobrinskaja, diretta discendente della zarina di Russia. Nella cappella si iniziarono allora a celebrare cerimonie religiose secondo il rito ortodosso e ciò continuò fino alla prima metà del ‘900.

La cappellini ai primi del Novecento, per gentile concessione di Paolo Bresci

Quando lo stabilimento Torretta andò ad aggiungersi alla Società delle Terme, venne ristrutturato dall’architetto Bernardini, che vi fece costruire il bel loggiato intitolato a Giuseppe Verdi. Ma la sua storia è tuttora avvolta nel mistero, anche per la presenza di un labirinto di cunicoli e sale ipogee, spesso con tracce di bellissimi affreschi. I corridoi sotterranei, inizialmente di agevole accesso, tendono gradualmente a restringersi, rivelando un’origine molto antica, forse addirittura etrusca, come hanno recentemente confermato alcuni esperti che li hanno accuratamente esaminati.
Il parco è attraversato da un ruscello, il Castagnaregolo, che circa alla metà dell’itinerario del giardino si allarga a formare un delizioso laghetto, un tempo abitato da cigni. La presenza di simboli e statue, oltre alla forte componente data dalle acque termali, avvalora una dimensione prettamente femminile del luogo; la vasca ellittica richiama il ciclo lunare e accanto vi sorgeva un grazioso edificio adibito ai bagni e alle cure ginecologiche, purtroppo oggi non più esistente. Nel parco è inserito anche il bellissimo Emanatorio dell’acqua Rinfresco, chiamato anticamente Bagno Mediceo per la presenza dello stemma della casata fiorentina. Notevole anche il valore botanico dell’ambiente.”
Scopro quindi che un piccolo e secondario edificio, sicuramente insignificante in confronto a tutti i monumenti che abbiamo in Italia, ha comunque una sua storia. 
E allora mi viene da considerare che questa cappellina, ad esempio negli Usa, dove il museo più visitato è quello dedicato a Elvis Presley (con tutto il rispetto per Elvis, ci mancherebbe altro) sarebbe sicuramente monumento nazionale. Quindi, senza andare a cercare colpe, che la colpa morì fanciulla, mi chiedo se potrà esserci un futuro per questa città che di bellezze da riportare ai vecchi splendori sarebbe piena, e qualcuno capace di riuscirci. Nonostante tutto, voglio continuare a crederci.
Alessandro Dolfi – post su Facebook del 25 aprile 2021

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