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Parole della domenica, anche Carlos Franqui tra i dimenticati di una città senza memoria

Parole della domenica, anche Carlos Franqui tra i dimenticati di una città senza memoria

Montecatini è una città senza memoria. Non ricorda Giuseppe Verdi, che è stato il suo ospite più famoso per 18 anni consecutivi, né Ruggero Leoncavallo, che a Montecatini scelse di vivere e qui morì nell’agosto 1919, Non ha ricordato nemmeno Carlos Franqui, di cui ricorreva pochi mesi fa il centenario della nascita. Infatti, era nato il 4 dicembre del 1921 a Cifuentes, nel centro dell’isola di Cuba (leggi l’articolo).
Franqui fu uno dei protagonisti della rivoluzione cubana con Fidel Castro, ma poi fu costretto all’esilio per il suo dissenso al regime dittatoriale instaurato sull’isola. La sua rottura definitiva con Castro risalì al 1968 dopo che questi approvò l’invasione della Cecoslovacchia con l’inserimento di Cuba nella sfera d’influenza dell’Urss.
Franqui si ritirò prima in Francia e poi venne a rifugiarsi con la moglie e il figlio in un’abitazione in una traversa di viale Baccelli.
Per Montecatini fu una fortuna non indifferente: Carlos Franqui, infatti, fu l’ideatore e organizzatore del “Maggio Mirò 80” grazie alla sua fraterna amicizia con il grande pittore catalano Joan Mirò, che, per volontà di Franqui, donò alla città di Montecatini la grande opera “Donna avvolta in un volo di uccello”, tela monumentale prima esposta al Palazzo del turismo, poi nella sala del consiglio comunale in Municipio e oggi al Moca.

Carlos Franqui (al centro a destra) spiega il quadro donato da Mirò alla città al Presidente dell’Azienda di cura Bruno Banchelli e al presidente dell’Ente provinciale per il turismo Ugo Poli (anno 1981 da “La Nazione”)
Carlos Franqui nella sua abitazione a Montecatini Terme

A Montecatini Franqui riceveva i giornalisti di televisioni e quotidiani di mezzo mondo, ai quali raccontava la “sua” rivoluzione tradita dall’ex-amico Castro.
Quando lasciò la città, si ritirò a Portorico, nella speranza di poter rientrare un giorno a Cuba, e lì è morto nel 2010.
Franqui è stato un personaggio importante per Montecatini e sicuramente meriterebbe un adeguato ricordo e non di finire nel lungo elenco dei dimenticati.

Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona domenica a chi ci segue 

(a cura di Mauro Lubrani)

Monica Vitti (pseudonimo di Maria Luisa Ceciarelli – Roma, 3 novembre 1931 – Roma, 2 febbraio 2022)

Un appello per salvare le Terme

L’eterna crisi delle Terme, le incertissime prospettive, il tempo gravemente perduto, la frammentazione e la paventata svendita di un patrimonio un tempo ingente e invidiato. Montecatini vive questa fase della propria storia fra rassegnazione e voglia di gridare il proprio dolore. E’ in questo quadro che si inserisce la lettera-appello firmata da Dante Simoncini, Giovanni Cella e Galileo Guidi, personalità di primo piano di Montecatini e della Valdinievole.
Nell’appello, tra l’altro, si afferma: “Ci sono voluti più di due secoli e mezzo – scrivono – per costruire a Montecatini una città termale “mito” e icona di un rilevante fenomeno socio-culturale di proporzioni mondiali, che nel tempo ha fatto tendenza in campo sanitario, artistico ed economico. Lo attesta autorevolmente il riconoscimento dell’Unesco , con tutto quanto ciò comporta per definire il futuro di un patrimonio dell’Umanità, non una visione teorico-favolistica o il vezzo di un malinteso “campanile”.
da “La Nazione” del 6 febbraio 2022

Perché preferisco comprare i quotidiani

Vorrei spiegare perché compero i quotidiani: la realtà è che mi piacerebbe molto alle sette del mattino, al tepore del mio piumone (sono un’anziana insegnante in pensione) ascoltare la rassegna stampa. Ho detto mi piacerebbe perché spesso devo abbandonare quel torrente di parole pronunciate a metà con una dizione concitata e priva delle giuste pause.
I buoni esempi di giornalisti capaci non mancherebbero, ma va in altro modo. Così mi consolo, piacevolmente, facendo una passeggiata fino all’edicola, comperando un quotidiano e magari sorbendomi, all’aperto, un buon cappuccino.
Anna Basso. rubrica lettere “Corriere della sera” del 30 gennaio 2022

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Naturalmente sul sito si trovano archiviate tutte le “Parole della domenica” a partire dalla numero uno ad oggi

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