Le parole al tempo del virus: sono tornate le rondini simbolo della rinascita
È il tempo più difficile che ci sia stato concesso di vivere. I numeri quotidiani sono diventati la misura del nostro dolore collettivo e di una sofferenza che sembrano senza fine. Allora nel web – tra tante parole tristi – abbiamo cercato qualcosa che possa darci un segno di speranza e che rassereni un po’ il nostro cuore. Per chi voglia leggere.
SONO TORNATE LE RONDINI…
“Chi manda le rondini? Quasi sempre, quando mi trovo fuori per lavoro, durante i primi giorni di marzo, telefono a casa, e chiedo se le rondini sono tornate a Solomeo. Lo chiedo per due ragioni: perché le ho amate fin da piccolo, e perché a volte, ho sentito dire, in alcuni paesi non tornano; magari non ci si trovano più bene, e questo mi dà un poco di timore.
Così anche in questi tempi già da qualche giorno avevo cominciato ad aspettarle, perché ci puoi rimettere l’orologio: quando è verso il quindici di marzo eccole di nuovo, con il loro gioioso garrire e armonioso volteggiare. E infatti ieri, d’improvviso, sono arrivate. Mentre ero già seduto nello studio dell’antico castello, a tu per tu con i miei pensieri mattutini, le vedo, già in pieno fervore per la caccia agli insetti, andare e venire laboriose di sotto le gronde del tetto, dove le accolgo come uno dei doni più belli del Creato. Ogni anno mi rallegro delle rondini, ma in questi momenti un po’ meno facili mi è sembrato di vedere in loro il simbolo della rinascita.
Brunello Cucinelli – imprenditore
LA LUCE NELLA TEMPESTA
La luce nella tempesta. Una foto meravigliosa, di un bambino appena nato, che evoca serenità e speranza con una semplice scritta colorata di arcobaleno: “andrà tutto bene!”. È lo scatto più bello, nel momento più buio.
Edoardo Fanucci – politico
CONSEGNATI AL SILENZIO
A questo 21 marzo 2020, Giornata Mondiale della Poesia,
nello stato di calamità che ha colpito l’Italia e il mondo
dedico questa poesia, con l’immagine che l’artista
Marco Nereo Rotelli ha realizzato,
tratta da CONSEGNATI AL SILENZIO
Ballata del bizzarro unico male
(Bompiani, Milano, febbraio 2020)
Ormai non c’è più niente che possiamo fingere.
Consegnati al silenzio e indifferenti al mondo
amiamo i nostri simili come li amate voi. Siamo
dentro al buio per aspettar la luce. Entrare
in fondo piano tra spifferi dei muri. Ci illumini
la lingua ci stani tutti i virus. Negli organi
annidati per zecche a cani sciolti. Nascosti
nei reami di ghiandole e di organi. In santuari
esistono e dormono in silenzio. Tutti i nostri
virus per farci stare in bilico. Sull’orlo della vita
quando è sera pensaci. Da soli noi restiamo
preda al desiderio. Dicendo ancora sì e non più.
Per saperne di più: