Addio Totò Schillaci, campione dal cuore immenso amico di Montecatini
E’ morto Totò Schillaci. Montecatini e la Valdinievole perdono un amico e un campione dal cuore immenso.
Totò era sempre disponibile a partecipare a manifestazioni di solidarietà insieme ad altri campioni come lui, Antognoni e Tacconi tanto per citarne alcuni spesso presenti in Valdinievole.
Quando Nicola Stagi lo invitava, Totò non diceva mai di no. Tutte le volte era sempre molto disponibile a interviste, a firmare maglie e autografi, a stringere le mani dei suoi tifosi, perché nessuno ha mai dimenticato le “notti magiche” di Italia ’90. Cominciò a venire ai tempi bui del Covid per una serata dedicata ai volontari della Società di Soccorso pubblico. L’entusiasmo fu enorme come in tutte le altre occasioni. Poi, è stato al Centrale e in altri locali.
Alessandro Martini lo ha intervistato tante volte per Televisium e al suo amico Totò ha dedicato un commovente video delle frequenti presenze a Montecatini e in Valdinievole. L’ultimo incontro risale al 24 maggio al Crystal a Pieve Nievole.
Scrive il “Corriere della Sera”: “Quanto tempo ci vuole per diventare un campione? Un giorno, un anno, una vita? A Totò Schillaci bastò una notte. Solo che era magica. Quella del debutto azzurro, il 9 giugno, ai Mondiali di Italia ’90”.
La partita con l’Austria non si sbloccava. L’allenatore Vicini pensò a lui: “Quattro minuti – scrive ancora il Corriere – per spostare la palla dal palo alla porta. Un gol da urlo. Da non crederci neanche chi l’aveva segnato. Gli occhio di Totò dicevano tutto. Entrò in quella che i telecronisti chiamavano «trance agonistica». Solo che la sua durò quasi un mese. Gli sportivi lo sanno. Ci sono partite che agli attaccanti basta pensare alla porta per fare gol. Schillaci diventò una macchina. Capocannoniere di un Mondiale che meritavamo più di una semifinale”.