Addio al mito Bryant, che ha realizzato i primi canestri nei nostri palazzetti
Lo ricordiamo tutti quel bambino con il Dna del campione, che scendeva sul parquet del Palaterme nell’intervallo degli indimenticabili derby Montecatini contro Pistoia, Panapesca contro Kleenex, e impossessarsi di un pallone per regalare al pubblico tiri e canestri.
Kobe Bryant, deceduto a Los Angeles in un incidente del suo elicottero a soli 41 anni (nell’incidente sono morte anche la figlia Gianna e altre sette persone), è ricordato anche per le sue apparizioni – sempre da bambino – al torneo Piattelli e mettere a segno “bombe” in serie.
Il mito che tutto il mondo piange per i suoi trionfi Nba con la maglia dei Lakers aveva avuto profondi legami con la nostra terra, negli anni che il padre Joe era il trascinatore della squadra di basket di Pistoia.
Kobe era tornato nel 2013 a rivedere i luoghi della sua infanzia felice e si era fatto fotografare davanti al cartello di Cireglio, dove la sua famiglia aveva abitato per quasi tre anni, e poi aveva salutato gli amici e si era fermato a parlare (in perfetto italiano) con gli abitanti del suo paesino.
Ieri sera – 26 gennaio 2020 – la terribile notizia che in pochi istanti ha fatto il giro del mondo. Addio mito Kobe cresciuto nel pistoiese.