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Addio al gallerista Giorgio Ghelfi, grande protagonista della vita culturale di Montecatini

Addio al gallerista Giorgio Ghelfi, grande protagonista della vita culturale di Montecatini

Montecatini perde un altro personaggio, che ha scritto pagine importanti della storia culturale (e di riflesso turistica) negli anni d’oro della città. Se ne è andato, alla vigilia di Ferragosto, il gallerista Giorgio Ghelfi. Aveva 93 anni e due anni fa aveva perso la moglie Teresa.
Era un montecatinese adottivo, perché qui ha trascorso gran parte della sua vita con le gallerie d’arte al Gambrinus e in piazza del Popolo e con la villa sulla collina di Montecatini Alto, pur mantenendo stretti legami con Verona, dove nel 1945 aveva fondato la galleria d’arte che porta il suo nome.
Ghelfi era nato il 7 aprile 1928 a Ferrara, da madre della città estense e da padre di Pontremoli, la città dei librai. Proprio i grandi libri d’arte saranno poi una delle sue attività di punta. Si era poi trasferito sulla riviera romagnola, aprendo una prima galleria d’arte a Rimini.
Scrive Marco A. Innocenti su “La Nazione”: “Nel 1954 sboccia l’amore con Montecatini e le sue terme. Che non conoscerà mai pause. In Valdinievole si trasferisce definitivamente quando lascia la conduzione della galleria veronese. Sotto i portici del Gambrinus, fino a poco tempo fa, c’era l’altra sua galleria d’arte in grado di esporre sempre opere di altissimo pregio e “casa” di tanti artisti che a Montecatini soggiornavano per lunghi periodi. Uno di questi è il grande Giorgio De Chirico, del quale si ricordano ancora le appassionate conversazioni al Caffè Gambrinus. Una Montecatini da tempo tramontata. Ghelfi la ricordava con nostalgia, ma senza mai spezzare il filo che lo legava a questa terra così a lungo amata e anche grazie a lui per anni diventata capitale di termalismo e di alta cultura artistica”.

Giorgio Ghelfi con Giorgio De Chirico

Ogni stagione era contraddistinta dalle grandi mostre d’arte organizzate da Giorgio Ghelfi non solo nelle gallerie, ma anche lungo il viale Verdi o negli stabilimenti termali come nel caso delle esposizioni delle grandi statue di Nag Arnoldi. Era stato lui ad ideare il premio “Vita d’artista”.
Giorgio Ghelfi è stato uno dei maggiori mercanti d’arte e amico di grandissimi artisti come Carla Accardi, Afro, Pietro Annigoni, Fernandez Arman, Nag Arnoldi, Enrico Baj, Miguel Berrocal, Alighiero Boetti, Antonio e Xavier Bueno, Nino Caffè, Corrado Cagli, Carlo Carrà, Luciano Minguzzi, Giorgio De Chirico, Aligi Sassu e moltissimi altri.
Gli artisti famosi erano sempre presenti all’inaugurazione delle loro mostre, che venivano accompagnate dalla pubblicazione di curatissimi libri monografici con testi dei maggiori critici italiani. Per un’artista una mostra in una galleria di Ghelfi corrispondeva ad una vera e propria consacrazione nel mondo dell’arte che contava.
Giorgio Ghelfi era anche uno scopritore di nuovi talenti. Raccontava che un giorno un artista sconosciuto gli portò a fare vedere alcune piccole sculture, che erano avvolte in fogli disegnati. “Queste sculture – disse – non valgono niente, io voglio conoscere l’autore di questi disegni”. Così scoprì un nuovo pittore di valore, Maurilio Colombini, che aiutò ad avere una propria affermazione.
Le mostre di Ghelfi richiamavano ogni volta a Montecatini facoltosi collezionisti, che abbinavano ad una vacanza la possibilità di acquistare quadri o sculture.
Tra l’altro, era stato lo stesso Ghelfi a coinvolgere l’imprenditore veronese Ferro, che ogni anno veniva in vacanza all’hotel Astoria, all’acquisto e alla ristrutturazione del Kursaal attraverso la società Monaco e il successivo affidamento del progetto all’architetto Aldo Rossi.

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