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Parole della domenica per riflettere: basterà un manager per rilanciare una città in grave crisi?

Parole della domenica per riflettere: basterà un manager per rilanciare una città in grave crisi?

Manager sì o manager no, assessore sì o assessore no. Il dibattito legato al rilancio del turismo in una città che sta vivendo una crisi epocale e mai vista prima sembra limitato alla scelta delle persone giuste che dovrebberoo trovare soluzioni “miracolose” in assenza di un prodotto vero e proprio.
Basterà per uscire dal tunnel? O ci vorrebbero interventi strutturali, che non sono di facile portata perché richiederebbero ingenti investimenti (in primis piscine e centro estetico), che solo un privato “illuminato” potrebbe garantire. Vedremo se dai discorsi e dai progetti si passerà ai fatti.
Le parole di questa domenica si occupano anche di Ennio Morricone, un Genio della musica che se ne è andato pochi giorni fa lasciandoci un personale e commovente necrologio; del fascino di Castelluccio di Norcia che sopravvive alla distruzione di un recente terremoto; della storia di Liy Elbert che è andata alla ricerca dell’uomo che la salvò dalla morte. Ed altro ancora.
Parole cercate e trovate nel web e nei giornali. Per riflettere appunto, come ogni settimana.
Buona domenica.
(a cura di Mauro Lubrani)

Giorgio Ambrosoli – avvocato (Milano, 17 ottobre 1933 – Milano, 11 luglio 1979)

IL NECROLOGIO CHE MORRICONE HA LASCIATO SCRITTO

Ennio Morricone (10 novembre 1928-6 luglio 2020)

Io, ENNIO MORRICONE sono morto. Lo annuncio così a tutti gli amici che mi sono stati sempre vicino e anche a quelli un po’ lontani che saluto con grande affetto. Impossibile nominarli tutti. Ma un ricordo particolare è per Peppuccio e Roberta , amici fraterni molto presenti in questi ultimi anni della nostra vita. C’è una sola ragione che mi spinge a salutare tutti così e ad avere un funerale in forma privata : non voglio disturbare.

Saluto con tanto affetto Ines, Laura, Sara, Enzo e Norbert, per aver condiviso con me e la mia famiglia gran parte della mia vita. Voglio ricordare con amore le mie sorelle Adriana, Maria, Franca e i loro cari e far sapere loro quanto gli ho voluto bene. Un saluto pieno, intenso e profondo ai miei figli Marco, Alessandra, Andrea, Giovanni, mia nuora Monica, e ai miei nipoti Francesca, Valentina, Francesco e Luca. Spero che comprendano quanto li ho amati. Per ultima Maria (ma non ultima) . A lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A Lei il più doloroso addio.

MERAVIGLIE DEL NOSTRO PAESE

Una splendida immagine di Castelluccio di Norcia scattata da Luca Bracali

Nonostante sia stata quasi rasa al suolo dal terremoto nel 2016, il fascino di Castelluccio di Norcia resta immutato e ancor di più durante la sua fioritura che quest’anno è stata fra le più belle mai viste. E dal momento che come la Val d’Orcia viene fotografata da decenni sempre nella stessa maniera e senza un minimo di fantasia, ci abbiamo provato noi a dipingerla in una veste nuova. Incluso un’hyperlapse, che vi consiglio di vedere, sulla nostra verde Italia…

Luca Bracali – fotografo dal post su Facebook del 10 luglio 2020

SE TELEFONANDO NESSUNO ASCOLTA O TI RICHIAMA

Mina, straordinaria interprete
di “Se telefonando”

“Ah ciao, posso chiamarti tra un attimo che finisco una cosa?”. Oppure: “Che piacere, ma aspetta un attimo, ti richiamo fra un minuto, un minuto veramente eh?”. Mai più sentiti. Niente. E questa è la grande tendenza di questa epoca. Si telefona, la persona con cui desideravi parlare risponde, ti dice che richiamerà ma non succede. Capita a tutti, senza distinzioni, dal fabbro al falegname, dal dirigente al manager, dall’amico o al parente. Nessuno viene richiamato e tutti, in Italia ma anche nel mondo, stanno aspettando, in questo momento, di essere richiamati.

Giorgio Comaschi – giornalista-scrittore da “La Nazione” del 10 luglio 2020

UNA MEMORIA SENZA CONFINI

Liy Elbert è una signora novantenne di origini ungheresi deportata e sopravvissuta ad Auschwitz-Birkenau. Nell’aprile del 1945 un uomo la salvò dalla marcia della morte e le consegnò una banconota con un messaggio: “All’inizio di una nuova vita, buona fortuna e felicità.”“Il primo tocco umano che avevo ricevuto da moltissimo tempo, non so dire cosa significò.”La banconota è stata trovata per caso, durante le pulizie, dal bisnipote Dov, di 16 anni. La stessa età di Liy quando fu liberata. Dov sì è messo a cercare l’uomo che aveva salvato la sua bisnonna sui Social. L’Auschwitz Memorial ha condiviso il suo tweet. Tra le migliaia di condivisioni… è emerso che l’uomo in questione era il soldato americano Hayman Shulman, purtroppo morto sette anni fa. Liy ha perso tutto e tutti in quegli anni di orrore: madre, sorella, fratello, zii e zie. Poi un uomo l’ha salvata e le ha fatto ritrovare vita, futuro e umanità. Liy ha raccontato la storia alla famiglia e ai figli di Hayman.La Memoria non ha confini né età e trova sempre la strada, nelle trame del tempo, per riannodare fili, esistenze e dare un senso a molte cose tremende che non possiamo spiegare.

Simona Caroti – dal post su Facebook del 10 luglio 2020

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