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Parole della domenica, il Covid “uccide” gli alberghi: 60 per cento di dipendenti in meno e molte aziende chiuse

Parole della domenica, il Covid “uccide” gli alberghi: 60 per cento di dipendenti in meno e molte aziende chiuse

Sono ancora i numeri a darci la dimensione dei gravissimi problemi creati dal Covid sull’economia turistica di Montecatini. Infatti, nel settore alberghiero si sono registrati quasi il 60 per cento di dipendenti in meno, oltre il 35 per cento di aziende con dipendenti sparite dal mercato. E’ il risultato di un’analisi di Federalberghi Apam.
«Si è scelto di analizzare i dati riferiti a un anno relativamente lontano (il 2008) – aggiunge Apam – e poi quelli a partire dal 2016 e fino al 2020. Se 14 anni fa i dipendenti delle aziende alberghiere (solo quelli interni, al netto dei servizi appaltati all’esterno) erano in totale 1190 (media annuale, tenendo conto che i numeri più alti si riscontrano tra marzo e ottobre), questi sono poi andati a salire costantemente fino a toccare il massimo nel 2018 (1284), per poi calare leggermente nel 2019 (1217) e crollare nel corso del primo anno di pandemia (il 2020) a un totale di 493, ovvero -59,49% rispetto al 2019, con punte di quasi l’80% di lavoratori in meno ad aprile (mese tradizionalmente molto importante per il turismo locale e ricco di gite scolastiche e di turisti per i “ponti“ di primavera). Numeri disastrosi anche per ciò che riguarda le aziende alberghiere con dipendenti, che nel 2008 erano 146. Si sono stabilizzate attorno alle 125 unità tra il 2016 e il 2019 e sono diventate 80 nel 2020″.
Naturalmente la crisi poi si ripercuote anche su tutto l’indotto: ristoranti, bar, negozi. Speranze future? Il timido ritorno di qualche gruppo e la speranza di rivedere turisti dalla Russia, ora che il vaccino Sputinik è stato riconosciuti dall’Europa.

Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona domenica a chi ci segue 

(a cura di Mauro Lubrani)

I fumetti celebrano la Festa del gatto

Questa settimana anche i fumetti celebrano la Festa del gatto, ripercorrendo la fortuna dei felini nel mondo delle nuvole parlanti. Luca Raffaelli ci racconta una storia che inizia da molto lontano, nel 1913, con Krazy Kat di George Herriman, un capolavoro assoluto astratto e folle, per poi passare a Felix the Cat, ribattezzato Mio Mao sul Corriere dei Piccoli, creato nel 1919 da Otto Messmer. Messmer aveva capito che tra tutti gli animali il gatto era il più libero e questa intuizione verrà ripresa da centinaia di artisti nella creazione dei loro personaggi: da Tom & Jerry a Gatto Silvestro, dai gatti “freak” del periodo hippie fino al duo Grattachecca e Fichetto dei Simpson di Matt Groening. 
da Robinson – La Repubblica del 12 febbraio 2022

Uffizi diffusi, primi finanziamenti dallo Stato (ma Montecatini non c’è)

La Villa Ambrogiana di Montelupo, e poi l’Archivio di Stato di Firenze, l’anfiteatro di Volterra e il nuovo museo Mitoraj a Pietrasanta. Eccoli i quattro siti che, nell’ottica di una valorizzazione turistica e culturale, sono riusciti a spuntarla, durante la Conferenza Stato-Regioni, e a essere inseriti tra quelli su cui il Ministero della Cultura investirà per lavori di manutenzione, ammodernamento, realizzazione o restauro, tra i 38 finanziati in tutta Italia. Il bottino più cospicuo, anche se non sarà sufficiente a realizzare in via definitiva qui la prima sede degli Uffizi diffusi come alla fine previsto, va alla villa Medicea dell’Ambrogiana. Visitata dallo stesso Franceschini a novembre scorso, la Villa, che fino a cinque anni fa ospitava l’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo, riceverà 12 milioni per procedere al restauro dei fronti esterni, dei locali interni e dei giardini; inoltre, si provvederà alla riqualificazione impiantistica e illuminotecnica per garantire un percorso museale di valorizzazione. Sarà infine possibile completare il lavoro di catalogazione, restauro e musealizzazione dei reperti, secondo un accordo già sottoscritto dal MiC e dalla Regione Toscana che finanzierà con analogo importo il complesso al fine di garantirne la piena fruibilità.

Covid, superati i 150mila morti in Italia

Centocinquantamila morti da Covid-19 in Italia. Anzi, 150.221. La popolazione di una città come Rimini. Una cifra inimmaginabile quando, quel maledetto 31 dicembre 2019, la Commissione sanitaria municipale di Wuhan, in Cina, rompeva gli indugi e comunicava al mondo la diffusione in città di un «cluster di polmoniti a eziologia ignota ». Un avviso che ora mette i brividi e che è già entrato nella storia. Il mese dopo, il virus responsabile delle patologie polmonari, battezzato dall’Oms ‘Sars-CoV2’, era già circolante e ufficialmente identificato in Ita- lia. Da allora l’Occidente non è più lo stesso.
Vito Salinaro – Da Avvenire del 19 febbraio 2022

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Naturalmente sul sito si trovano archiviate tutte le “Parole della domenica” a partire dalla numero uno ad oggi

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