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Dal 24 aprile una mostra di arte digitale al Palazzo del turismo

Dal 24 aprile una mostra di arte digitale al Palazzo del turismo

Dal contemporaneo di livello nazionale di Florilegio Italiano all’iper-contemporaneo di Sorgenti Digitali il passo non è proprio brevissimo. Mondi diversi e distinti, tecniche diverse e distanti. Ma certamente un nuovo modo di espressione della creatività.
L’Amministrazione Municipale di Montecatini Terme si è mossa in modo coordinato, dando anche spazio a espressioni della cultura del territorio pure estranee ai circuiti accademici; e “contemporaneamente” dopo aver costruito un interessante “gabinetto delle arti grafiche e del disegno” ed aver innalzato la qualità della collezione permanente del Mo.C.A. esplora con questa iniziativa il mondo digitale, con una finalità di rendere omaggio alla città, città dalla connotazione “geologica” e quindi naturale, dove calore del nucleo terrestre e acqua sono elementi che danno contributo essenziale alle sorgenti termali: queste tematiche, attraverso l’arte digitale e le sue innovazioni, saranno il fulcro di questa mostra NFT (Non–fungible Token), creando esperienze immersive attraverso l’uso di immagini, video e suoni che aprono la possibilità di esplorare l’arte in maniera nuova ed interattiva con la Realtà Virtuale (VR) e la Realtà Aumentata (AR). Online galleries e musei virtual, streaming video arte, virtual Reality e augmented Reality: i media digitali consentono di creare esperienze immersive.
L’arte digitale cambia la cultura artistica con l’introduzione della tecnologia, l’utilizzo delle tecnologie digitali permette una diversa accessibilità e fruibilità dei beni culturali e allo stesso tempo crea sfide e opportunità per la conservazione e la valorizzazione degli stessi. Questa continua evoluzione tanto ha cambiato drasticamente la scena artistica odierna rispetto a quella di pochi anni fa, l’era digitale ha avuto enorme impatto sul modo in cui comunichiamo gli uni con gli altri e quindi su come consumiamo le arti. Il digitaleimpatta sempre di più sull’arte e le innovazioni tecnologiche permettono di comunicare l’arte digitale in modo sempre più efficace. 
In generale quindi, la tecnologia digitale ha permesso una maggiore espressione creativa e una nuova accessibilità alle opere d’arte, cambiando il modo in cui la l’arte digitale viene percepita e consumata. Si creano nuove forme d’espressione artistica come la video arte, l’arte generativa e l’arte interattiva, forme d’arte si servono di computer, software e dispositivi digitali per creare opere che esplorano i nuovi possibili modi di esprimere l’arte. 
La tecnologia digitale ha incentivato l’interazione tra artisti e pubblico. Con l’arte digitale interattiva, gli spettatori possono partecipare attivamente alla creazione dell’opera stessa, modificando o reagendo alle sue caratteristiche. Un modo per essere sempre più coinvolti nella creazione di un patrimonio condiviso e che sia al passo con i gusti e le esigenze del pubblico contemporaneo.
Considerato che il comune di Montecatini Terme sta da tempo portando avanti uno sviluppo notevole delle sue collezioni di arte contemporanea per incentivare coinvolgere e sensibilizzare il pubblico e la cittadinanza anche quella più giovane il comune decide di fare un ulteriore step e portare per la prima volta l’arte digitate a Montecatini Terme. Il panorama artistico Italiano è molto avanti sul piano dell’arte digitale, numerosi sono gli artisti italiani che si stanno affermando ad alti livelli internazionali. 
Vediamo in rapida sintesi coloro che sono stati coinvolti in questa iniziativa del Comune di Montecatini Terme, coordinati dalla curatela di Simone Sensi.
Mitch Laurenzana artista modenese che lavora con l’intelligenza artificiale potrebbe portare nel progetto gli IN-Human esseri entità volti privati della perfezione estetica che riflettono l’animo umano e che si possono sviluppare sia su grandi tele che su supporti digitali di vario tipo, schermi, videowall, proiezioni.
Michelangelo Bastiani artista toscano che lavora da tempo con la tecnologia degli ologrammi e la riproduzione realistica degli elementi, fuoco e acqua attraverso proiezioni iperrealistiche.
Paolo Treni vive e lavora in Lombardia e concepisce l’opera come un processo alchemico di trasformazione della materia grezza e sorda in un composto sublimato e luminoso. Usa, infatti, laser, smalti, pigmenti e vernici per trasformare delle comuni lastre di plexiglas in superfici che catturano e irradiano la luce, modulandola sulle cangianti frequenze dello spettro cromatico.
Alessandro D’Aquila abruzzese attualmente residente a Milano, utilizza il linguaggio Braille come protagonista della sua ricerca artistica. La scelta di utilizzare un linguaggio non pensato per essere visto, ma dalle potenti proprietà grafiche, nasce dalla volontà di portare alla luce temi spesso non più oggetto d’attenzione e dalla necessità di portarne perciò di nuova attraverso la fantasia e l’intuito, andando oltre le parole e trovando risposte dentro ciò che può sembrare solo un limite.

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