Parole della domenica, lo speciale regalo di Andrea Lucchesini alla sua città: un concerto per la chiesa del Carmine

Un regalo speciale alla sua città. È quello fatto dal maestro Andrea Lucchesini con un concerto del cuore nella chiesa di San Pietro a Montecatini Alto, dove – ha confessato – non veniva da almeno 40 anni. Il celebre pianista, che in questi giorni si trova a Vancouver in tournée, ha aderito all’invito di un gruppo di volontari del Castello per contribuire con la sua musica alla sistemazione del portone della Chiesa del Carmine incendiato qualche anno fa.
Con il suo concerto Lucchesini ha regalato emozioni uniche al folto pubblico (almeno 250 persone) ed ha eseguito brani di Shubert, Brahms e Chopin. Erano presenti i sindaci Claudio Del Rosso e Marzia Niccoli, dato che il pianista è nato a Traversagna dove vive la madre. Il padre Milado, ormai scomparso da quasi venti anni, era un musicista conosciutissimo e protagonista per tanti anni con le sue orchestre delle stagioni concertistiche negli stabilimenti termali e al Gambrinus.
Il parroco don Gianni Di Peppo ha pubblicamente ringraziato il Maestro con una lettera: “La sua – ha scritto tra l’altro – non è stata una semplice esecuzione musicale, ma la trasmissione viva dei sentimenti provati dai grandi compositori, sentimenti interiorizzati e impersonati da Andrea e trasmessi a un pubblico che ha potuto entrare nel vivo di una realtà musicale che li esprime in modo così grande”.
Il parroco ha voluto ringraziare per l’iniziativa e la perfetta organizzazione il gruppo di volontari che cura l’apertura della Chiesa del Carmine (ogni sabato e domenica pomeriggio) e, in primo luogo, Giuseppe Romano, che ha contattato e invitato il grande pianista, realizzando un sogno che sembrava quasi impossibile.
La chiesa del Carmine custodisce varie opere d’arte che vanno dal 1300 al 1700, che meritano una visita.
Come ogni settimana, ho cercato nel web e sui giornali altre storie per chi voglia leggere ma soprattutto per chi voglia riflettere.
Buona lettura a tutti quelli che ci seguono.
(a cura di Mauro Lubrani)
San Francesco tornerà festa nazionale dopo 48 anni

E così Francesco d’Assisi, il santo poverello, l’antesignano dell’ecologia, il patrono d’Italia… potrebbe tornare ad essere celebrato ogni 4 ottobre come festa nazionale, come avveniva fino al 1977, quando la riduzione dell’orario di lavoro per le solennità civili fu rimossa e nel giorno di San Francesco si tornò a scuola e al lavoro. Si deve a due proposte di legge – una di Noi moderati e una di Fratelli d’Italia – se ora il Parlamento intende ripristinare la festa nazionale del 4 ottobre dopo quasi mezzo secolo: dopo il sì della Camera previsto per giovedì ma rimandato alla settimana prossima a causa della bagarre causata dal voto sulla separazione delle carriere dei giudici, toccherà al Senato confermare un’approvazione che non lascia dubbi, non solo perché la proposta arriva dalla maggioranza, ma perché oggettivamente l’attualità di San Francesco non può che richiamare ogni fronte politico alla coerenza di valori condivisi e universali, soprattutto in questo tempo così difficile: la pace, la fratellanza umana, il dialogo, il rispetto del Creato. Insomma, chi potrebbe contrastare il ripristino del 4 ottobre, a parte le questioni economiche che questo comporta in termini di maggiorazioni in busta paga per chi lavora? La festa, comunque, è rimandata: nel 2026 gli 800 anni dalla salita al Cielo del santo di Assisi cade di domenica! Dei conti si riparlerà nel 2027.
Avvenire, 18 settembre 2025
Auto contromano sull’autostrada bloccata da un’ambulanza

“Quando mi sono reso conto che quel veicolo viaggiava contromano e stava venendo addosso alla nostra ambulanza, ho davvero temuto di non farcela. Ho ripensato a un incidente mortale avvenuto un paio di anni fa in Valdinievole e il pensiero della morte è spuntato all’improvviso”. Alessio Beneforti, 25 anni, montecatinese, infermiere professionale volontario della Società di Soccorso Pubblico spiega cosa è accaduto in autostrada: “Mi sono fermato di taglio, per impedire il passaggio e ho evitato una possibile tragedia”.
L’ambulanza del Soccorso Pubblico di Montecatini era di ritorno da un servizio a Careggi. Dopo aver portato un paziente all’ospedale fiorentino i soccorritori stavano rientrando verso la sede, quando, appena imboccato il raccordo dell’A11, hanno visto una Panda vecchio modello, con alla guida un uomo in stato confusionale, che correva nel senso opposto.
La Nazione, 19 settembre 2025
Una Toscana sempre più anziana

La popolazione toscana diminuisce ed è sempre più vecchia. Gli abitanti della regione sono 8.324 in meno e i pensionati raggiungono quasi un milione (996.889, di cui 476.685 maschi e 520.204 femmine): circa un quarto del totale dei cittadini, che sono intorno ai 3,6 milioni.
È uno dei dati che emergono dal rapporto sociale 2024 di Inps Toscana, presentato ieri a Firenze. Il dato non è nuovo, ma «è preoccupante che non ci siano segnali di un’inversione di tendenza» commenta Gustavo De Santis, docente di Demografia all’Università di Firenze. «La popolazione cala e invecchia, sapevamo che sarebbe successo, ma non c’è una ripresa delle nascite. In Toscana abbiamo un tasso di fecondità di 1,1, ed è molto basso. L’ideale sarebbe 2, sotto questo dato la popolazione diminuisce. Per aiutare le nascite ci vorrebbero politiche più a favore della famiglia: asili, orari flessibili, mense a scuola, tutte cose fattibili ma che non sono gratis».
E anche l’immigrazione non basta a invertire l’inverno demografico. Il rapporto Inps testimonia che «in Toscana si vive bene» commenta De Santis «c’è una qualità di vita alta e si vive a lungo, ma questo quadro, che non è niente male, richiede adattamenti: la popolazione è sempre più anziana e quindi dobbiamo abituarci all’idea di dover lavorare più a lungo, e aprire lo porte all’immigrazione per allentare la denatalità. Siamo abituati a un mondo in cui vogliamo che niente cambi, ma va superato, perché le circostanze stanno cambiando» conclude.
Dal punto di vista lavorativo, il tasso di occupazione è in crescita: è passato dal 69,3% del 2023 al 70,9% del 2024. Di conseguenza diminuisce la disoccupazione. Nel 2024 in Toscana sono state fatte 508.276 nuove assunzioni a fronte di 486.540 cessazioni, il saldo è quindi positivo, ma rispetto all’anno precedente sono calati i contratti a tempo indeterminato e i contratti a tempo determinato, «aspetto che rivela come la crescita sia solo del lavoro precario» spiegano dall’ Inps. La percentuale di chi è disoccupato si è ridotta dal 26,7% al 26,1% e le ore di cassa integrazione sono cresciute da 7.736.727 a 10.904.283. La retribuzione media giornaliera è di 100,9 euro per i lavoratori, 76 euro. Entrambi sono sotto la media italiana.
Ivana Zuliani – Corriere Fiorentino, 19 settembre 2025
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