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Parole della domenica, in Toscana il virus torna a far paura: rischio di nuove restrizioni

Parole della domenica, in Toscana il virus torna a far paura: rischio di nuove restrizioni

Se uno dà uno sguardo ad una cartina dell’Italia colorata secondo l’intensità dei contagi, vede che la Toscana rientra tra le regioni dal colore più scuro ed è considerata tra le undici regioni “a rischio elevato”. Infatti, facendo riferimento alla giornata di venerdì troviamo la Lombardia con quasi novemila casi in un giorno, seguita da la Campania con 3.186 e il Veneto con 3.012. Poi proprio la Toscana con 2.765. La nostra regione precede di poco il Piemonte (2719) e il Lazio (2.246).
Se si considera l’indice RT (ovvero il numero medio di infezioni generate da una persona infetta) la Toscana è quart’ultima (quindi per questo valore un ottimo risultato) con 1,41. Ai primi posti troviamo il Piemonte con 2,16 e la Lombardia con 2,09, mentre quello medio dell’Italia è 1,7.
Si capisce che esiste davvero il rischio di nuovi provvedimenti restrittivi, come ha fatto il Governatore Eugenio Giani con un’ordinanza, che vuole evitare gli assembramenti che, specie nei fine settimana, si registrano nei centri commerciali. La Regione, infatti, prevede che sia una sola persona per famiglia a fare la spesa di generi alimentari e di non spostarsi per spese non necessarie. Inoltre, c’è la regola per la quale in ogni negozio ci dovrà essere al massimo una persona ogni dieci metri quadrati.
Basterà questo a rallentare i contagi? E’ probabile, infatti, che siano in arrivo nuove limitazioni governative. Soprattutto si raccomanda la massima prudenza da parte di ognuno di noi per aiutare a frenare la crescita del virus.
Le nostre parole della domenica – raccolte nel web e nei giornali – ci offrono altri momenti di riflessione come ogni settimana. Abbiamo posto l’attenzione sul settore della cultura troppo spesso dimenticato e, infine, ci regaliamo un sorriso con una simpatica proposta di Giorgio Comaschi a Papa Bergoglio.
Buona domenica e buona lettura a chi vuole seguirci.
(a cura di Mauro Lubrani)

IN CODA PER FARE SCORTA DI LIBRI PRIMA DEL LOCKDOWN

Era già successo in Inghilterra in primavera, per il primo lockdown: lettrici e lettori che accorrevano in libreria prima delle previste chiusure dei negozi. Ora la scena, di grande impatto (anche a livello simbolico) si ripete in Francia e in Belgio.
È infatti diventata virale la foto rilanciata sui social dall’editore Stephen Carrière, che ringrazia per lo scatto Astrid Dujardin, e che mostra una lunga e ordinata coda di lettori attendere il proprio turno sotto la pioggia, in attesa di entrare in uno dei negozi della catena di librerie Furet du Nord, presenti nel nord della Francia e in Belgio.
Sì perché, come ha ricordato Stefano Mauri, presidente e Ad di GeMS (ed editore de ilLibraio.it, ndr), “i libri si sono dimostrati una risorsa per chi è costretto a ridurre le occasioni sociali. In tutto il mondo, dove e quando le librerie sono rimaste aperte, le persone hanno fatto ricorso al libro per accompagnare le loro giornate. Tutti i mercati occidentali sono in crescita…”.
Restando all’Italia, in queste ore non manca la preoccupazione tra autori, editori e librai, e tra le lavoratrici e i lavoratori della filiera del libro, considerato che i mesi di novembre e dicembre, che portano al Natale, sono tra i più importanti dell’anno per il fatturato (e la sopravvivenza) del settore. E che, non a caso, sono in uscita alcuni dei titoli più attesi del 2020.

Cristina Betti – da un post su Facebook da illibrario.it del 31 ottobre 2020

SANTITA’, ASSOLVA ANCHE LA SCAPPATELLA

Giorgio Comaschi, giornalista e showman e comico per diletto

Ma se il Papa sancisce il diritto delle unioni fra persone dello stesso sesso, se non esclude di aprire ai matrimoni per chi ha l’abito talare, se non condanna la pillola, se permette ai divorziati di tornare a fare la comunione se si risposano, insomma se Bergoglio cerca di aprirsi con la capacità di capire, di aiutare varie categorie che nella storia sono sempre state considerate dalla chiesa in un certo modo… Ma non si può fare niente per il marito sposato da più di almeno dieci anni? Non c’è niente da fare per questa povera figura che viene condannata appena scantona un attimo, appena cade in qualche ingenua e passeggera tentazione?
Giorgio Comaschi – da “La Nazione” del 25 ottobre 2020

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Naturalmente sul sito si trovano archiviate tutte le “Parole della domenica” a partire dalla numero uno ad oggi

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