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In pensione il professore Riccardo Monti, per 13 anni alla guida dell’istituto alberghiero Martini: “Lascio una scuola solida e in salute”

In pensione il professore Riccardo Monti,  per 13 anni alla guida dell’istituto alberghiero Martini: “Lascio una scuola solida e in salute”

Va in pensione il professor Riccardo Monti, dirigente dell’istituto alberghiero Martini da 13 anni. Al suo posto arriva Marzia Andreoni, dirigente scolastico del Pacini a Pistoia, già preside del liceo Salutati a Montecatini fino a due anni fa. 
Il tutor della professoressa Andreoni, quando fu immessa in ruolo nel 2021/22 come dirigente, era stato proprio lei. Quale eredità le lascia e quale messaggio vorrebbe trasmetterle? 
“Ho grande fiducia e stima in lei. E’ brava e capace. Trova una scuola solida e in salute, con uno staff di presidenza eccellente e pronto a mettersi a disposizione. Sono certo che porterà avanti in continuità quanto è stato fatto finora. Vorrei dirle di avere fiducia in se stessa, che sarà all’altezza di questo incarico”.
Più che una carriera, una vita dentro la scuola. 
“E’ esattamente così. Ho mosso letteralmente i primi passi di bimbo nella casa dei miei nonni a Lamporecchio. Era stata divisa in due, dall’altra parte del muri c’erano le aule della scuola. I miei genitori hanno insegnato, mia moglie insegna. Mi è venuto naturale. Per sei mesi da giovanissimo provai a lavorare in banca ma non era per me. Sono felice della mia scelta. Sinceramente, non so cos’altro avrei potuto o voluto fare. La mia vita è dentro la scuola”.
Per quanti anni ha diretto il Martini?
“13. Sono al terzo posto come longevità professionale alla dirigenza di questa scuola. Al secondo c’è Pierangiolo Mazzei con ben 18 anni. In totale il nostro istituto ha avuto solo cinque presidi. Senz’altro un punto di forza”.
La terza sede del Martini porta in qualche modo la firma di Riccardo Monti ma non è stato semplice arrivare a concludere i lavori di  ristrutturazione e creazione dei laboratori.
“In effetti sì e non è stato semplice. Tanti intoppi, talvolta mancavano i fondi. Il risultato però ripaga tutte le fatiche. Dall’esterno non si capisce la grande trasformazione, con laboratori all’avanguardia. Ci siamo rapportati continuamente con gli enti. Devo ringraziare in particolar modo la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia per il generoso ed essenziale contributo”.
I professionali italiani sono in crisi ma il Martini tiene botta. Qual è il segreto? 
“Vero, in generale tutti i professionali ma in pochi anni a livello nazionale le iscrizioni agli alberghieri sono scese del 50 per cento. Noi resistiamo perché godiamo di una buona reputazione e offriamo qualcosa in più rispetto ad altre realtà. Siamo diminuiti come numero anche noi rispetto a qualche anno fa ma, tenuto conto di fattori come il calo demografico e il post covid, possiamo essere soddisfatti. Quest’anno, in particolare, avremo due classi in più rispetto al 2024/2025. Nonostante le difficoltà del nostro tempo, restiamo una scuola di qualità”.
Scuola e orientamento: una panoramica. 
”E’ migliorato moltissimo negli ultimi anni. Ci sono molte figure che supportano e consigliano gli studenti: tutor, mentor e un orientatore che coordina. Talvolta però i genitori sbagliano e non si fidano. Fortunatamente, tornare indietro sulle scelte è diventato sempre più semplice anche grazie a una recente sentenza del Consiglio di Stato”.
Ha insegnato anche all’estero: può illustrare la differenza tra  il sistema italiano e gli altri nei quali ha lavorato? 
“Ho insegnato sia a Istanbul che in Belgio. 12 anni in totale. Le scuole italiane all’estero sono simili alle nostre ma sono arrivate prima a sposare i concetti più nuovi di formazione. E poi sono più improntate sul curriculum individuale, meno rigide nel piano di studi e nell’offerta”.
Come vede il turismo in Valdinievole e quale potrà essere il ruolo del Martini anche in futuro?
“E’ la domanda più difficile. Ripartire dalle terme è imperativo categorico. Il Martini continuerà a formare giovani professionisti e resterà a disposizione per supportare eventi, manifestazioni, iniziative delle amministrazioni e degli enti”. 
Alternanza scuola-lavoro: un suo giudizio.
“E’ un valore aggiunto. Ne facciamo tanta e bene, con centinaia di aziende con le quali collaboriamo in Italia e all’estero. E’ un banco di prova fondamentale per avviare al meglio le figure del settore turistico-ricettivi”.
Metterà in qualche modo la sua esperienza al servizio della scuola da ora in avanti? 
“Mi piacerebbe. Sono a disposizione per eventuali proposte. Altrimenti mi godrò il riposo e troverò altre attività”.
Ultimo collegio con standing ovation: se lo aspettava? 
“E’stato commovente, non me lo aspettavo. Mi sono sentito come un attore sul palcoscenico. Una attestazione di affetto e di stima, il  regalo più bello. Lo porterò sempre nel cuore”.
Cibo e letteratura: un accostamento ancora interessante?
“Certo che sì, dall’Odissea al Decamerone a Proust resta un escamotage accattivante. Siamo partner fondatori di Food & Book. Sono state rassegne bellissime, i nostri ragazzi e ragazze hanno lavorato con chef stellati, da Gualtiero Marchesi a Aimo e Nadia. E poi scrittori di alto livello e sommelier preparati. Il cibo bei libri è sempre più presente. A ottobre ci sarà la decima rassegna “.

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