La scomparsa di Giovanni Fiori, ex- amministratore unico delle Terme, mecenate e investitore in importanti attività

La città perde Giovanni Fiori, montecatinese adottato, che è stato amministratore unico delle Terme dal giugno 2008, fino al luglio 2010.
Punto centrale della gestione di Fiori era stato l’avvio dei lavori alle Leopoldine a fine maggio 2009. I lavori partirono con un preventivo di spesa di 15 milioni di euro, ma già nel maggio 2010 Fiori in consiglio comunale illustrò la necessità di alzare il fabbisogno per l’opera a 19 milioni. Emerse infatti — al riguardo c’è una lettera di Fuksas alle Terme del marzo 2009 — che nel preventivo non erano compresi i costi di progettazione e degli impianti, fondamentali per una piscina di quelle proporzioni. Nel 2011 quei 19 milioni sono poi diventati oltre 26. Poi, quel cantiere si è fermato, facendo sprofondare le Terme in una crisi senza fine.
Da amministratore unico, indicato dall’allora sindaco Ettore Severi, Fiori si accontentò di uno stipendio da 36mila euro lordi. Fu anche uno dei pochi che scelse di acquistare in prima persona le obbligazioni societarie (di fatto prestando i suoi soldi all’azienda) in un programma di raccolta che non ebbe il successo sperato.
Poi iniziò una lunga azione di mecenatismo che lo ha portato a presiedere il festival Estate Regina (dal 2012), a ideare il festival della cultura italo-russa Oci Ciornie e a finanziare di tasca propria (con 5mila euro) borse di studio universitarie (con l’obiettivo di dare validazione scientifica alla fangoterapia termale) e la pubblicazione del volume “Le Terme di Montecatini in cartolina” (nel 2013).
Nonostante che da alcuni anni vivesse a Forte dei Marmi, ha mantenuto stretti contatti e interessi a Montecatini. Infatti, ha realizzato investimenti importanti, entrando in società nel Teatro Verdi, a Palazzo Belvedere, e alla Cascina, o acquistando Villa Patrizia.
Alla moglie e alla figlia giungano le condoglianze di TuttoMontecatini