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Bando per le Terme, necessari 60 milioni per diventare il nuovo socio di maggioranza

Bando per le Terme, necessari 60 milioni per diventare il nuovo socio di maggioranza

Servono oltre 60 milioni per diventare il nuovo socio di maggioranza delle Terme e compiere gli investimenti necessari al rilancio dell’azienda. Il bando, annunciato ormai da qualche settimana, è stato pubblicato e le offerte dovranno arrivare non oltre le 13 del 15 settembre. 

IL PRECEDENTE PASSAGGIO
Il Consiglio comunale ha dato il via libera all’aumento di capitale riservato a investitori privati per le Terme. Questa la nota del sindaco Luca Baroncini:
“Ieri sera si è tenuto un Consiglio comunale storico, che per la prima volta apre alla privatizzazione della società. Quando mi sono insediato nel maggio 2019 ho trovato una situazione di avanzata crisi d’impresa: 30 milioni di euro di debiti accumulati negli anni, la maggior parte dei quali verso istituti bancari, e una gestione caratteristica in perdita strutturale che non era pertanto in grado di generare liquidità per risolvere i debiti ormai, dopo anni e anni, da dover pagare.
La situazione che per lungo tempo è stata rimandata in avanti senza esser superata, la mia amministrazione si è trovata a gestirla in un momento in cui non c’è più tempo per rimandarla e non lo avremmo nemmeno voluto fare ulteriormente.
La crisi doveva e deve essere risolta: per altro non avrebbe avuto senso, e non sarebbe il bene della città, continuare a prolungare le perdite e i debiti senza speranza di invertire la tendenza.
Sono stati tentati in primis due bandi per la vendita degli immobili, ma entrambi non hanno ricevuto offerte tali da sanare la situazione e quindi non potevano essere accettate dall’amministratore e dai soci. A margine dell’ultimo bando però è pervenuta invece una manifestazione d’interesse per acquisire le azioni della società. Così, con coraggio, il Comune ha proposto al socio di maggioranza Regione Toscana, un aumento di capitale come strumento di risoluzione della crisi. Aumento di capitale riservato a nuovi investitori. La Regione si è mostrata disponibile a seguire questa strada, attraverso una procedura trasparente e ad evidenza pubblica. Così siamo arrivati alla delibera di consiglio comunale di ieri sera, votata favorevolmente dai gruppi Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Bagnaioli, e….PD!
Delibera che dà indirizzo al Sindaco di Montecatini Terme di partecipare alla prossima assemblea dei soci del 15 luglio per esprimere voto favorevole alla richiesta di aumento di capitale sociale attraverso un bando per ricercare sottoscrittori. Ovviamente i “nuovi soci” saranno scelti sulla base non solo di un’offerta economica, ma anche e soprattutto sulla base di un progetto industriale che preveda investimenti e un piano di rilancio della società e conseguentemente dell’economia cittadina. Inoltre, visto l’interesse pubblico e l’importanza anche artistica e culturale di gran parte del patrimonio della società, si prevede di modificare da subito lo statuto in maniera tale che, se il bando come auspico avrà buon esito e ci sarà un nuovo socio di maggioranza “esterno”, serva comunque l’assenso anche dei soci pubblici per operazioni di natura straordinaria e per la eventuale vendita di immobili, assieme a tutta una serie di varie altre forme di tutela dei soci di minoranza e della valenza anche pubblica appunto della società.
Insomma in questa storica delibera di consiglio comunale si è cercato di contemperare i legittimi interessi di potenziali investitori privati che debbono e possono fare business, con quelli fondamentali della città.
Dispiace non avere convinto dell’opportunità di questo percorso i gruppi di Italia Viva e Movimento 5 Stelle.
Io sono sempre stato favorevole alla privatizzazione senza preclusioni concettuali, ed anzi col passare del tempo mi sono convinto che sia l’unica strada percorribile per salvare e rilanciare la società. Il pubblico non sa e non può fare impresa. Un privato, con le giuste garanzie ed un pubblico controllo, può fare impresa per sé portando al contempo benessere ad un intero territorio. Da qui la scelta di privatizzare NON uscendo dalla società, ma restando soci, attraverso un aumento di capitale atto a risolvere la situazione debitoria e compiere gli investimenti necessari ad adeguare l’offerta aziendale alla mutata domanda, tutelando i posti di lavoro e creandone di nuovi.
Ovviamente c’è tutta una partita da giocare, c’è un bando da pubblicare, e c’è da attenderne gli esiti. Ci siamo presi un rischio, abbiamo scelto. È un momento storico, e comunque vada, sono orgoglioso di come abbiamo lavorato e delle scelte fatte. Non saranno tutti d’accordo e ci saranno i soliti che grideranno alla mia incapacità, e se poi andrà bene alla fortuna. A me non interessano meriti, solo che vada tutto a buon fine per la nostra città e per l’intero turismo regionale a cui si ri-aggiungerebbe un prodotto. Del resto sono qui per assumermi responsabilità e non meriti. Anzi, a differenza di chi sminuirà il lavoro fin qui fatto, io ci tengo a ringraziare alcune persone:
• I gruppi di maggioranza per la fiducia che mi hanno sempre dato e per il supporto totale su questo tema, così come i 3 partiti di centro-destra che a tutti i livelli hanno sostenuto la nostra città;
• Il gruppo PD e in particolare il mio avversario Ennio Rucco perché è stato prezioso e decisivo (con i suoi modi duri, ma anche con la sua esperienza) in questi ultimi mesi nell’aiutarmi concretamente e nel dialogo con l’altro socio;
• I consulenti Raffaele Lenzi e Franco Arizzi che stanno dando un contributo prezioso alla causa, ma anche il gruppo di lavoro nel suo insieme che lo scorso anno mi supportò nell’elaborazione di un piano che prevedeva l’intervento pubblico in un momento in cui non si erano ancora affacciati investitori privati;
• Gli uffici comunali Partecipate e Avvocatura;
• L’amministratore Michelotti per non aver mai smesso di credere nelle Terme e per il lavoro di questi mesi sullo sviluppo della gestione caratteristica, assieme al suo staff.
I ringraziamenti ci sono già a prescindere, tuttavia serbo prudenza e attendo fiducioso gli esiti del bando. Per esultare è troppo presto, però già da ora vorrei restituire con la mia positività un po’ di entusiasmo alla città termale più bella del mondo”.

Ennio Rucco (Pd): “Situazione a un punto di non ritorno”

La situazione delle Terme di Montecatini è arrivata ad un punto di gravità tale da rendere ineludibili interventi drastici e straordinari. A fronte della certezza di un esito infausto per le sorti della Azienda termale e della Città, stante l’assenza di interventi pubblici a risoluzione della crisi, l’unica opzione possibile per tentare il salvataggio e il rilancio di un patrimonio che si appresta ad entrare in UNESCO è quella di un aumento di capitale riservato a investitori privati. Deve essere chiaro a tutti che non esiste una alternativa a questa opzione se non l’accesso a percorsi lunghi e drammatici e che tutti i tentativi espletati per l’apporto di investimenti pubblici non hanno avuto esito. Quindi, considerate la gravissima situazione socio-economica in cui versa la Città e la situazione amministrativa che abbiamo di fronte, abbiamo ritenuto doveroso partecipare attivamente al tentativo di far entrare capitali privati nella società, presidiando tutti i processi ad esso collegati. Le linee guida approvate per il bando e per il nuovo statuto , condizionato al positivo esito della selezione, contengono le necessarie condizioni poste a garanzia degli investimenti e della loro corrispondenza con l’interesse generale cittadino. A questi si aggiungono lo strumento urbanistico della destinazione d’uso degli immobili e la concessione mineraria , che fanno capo al Comune, i quali garantiscono un adeguato indirizzo pubblico e una necessaria coerenza degli investimenti con la storia della Città e con le sue esigenze di sviluppo futuro. I particolari saranno resi pubblici dalla società attraverso la pubblicazione dell’avviso di selezione dei sottoscrittori dell’aumento di capitale. Nel programma che avevo in mente in caso di una mia elezione a Sindaco, era previsto il mantenimento della proprietà pubblica con locazioni di lungo periodo e investimenti a carico del privato con scomputo dai canoni di affitto. L’obiettivo era quello di una proprietà pubblica unitaria con la creazione di rami di azienda ai quali assegnare gli immobili per una offerta diversificata e integrata, corrispondente ai vari segmenti di mercato turistico che la Città è storicamente in grado di intercettare: sanità termale, benessere termale, cultura, sport, enogastronomia ed altri ancora. Nonostante l’attuale posizione di minoranza ricoperta in Comune, e la conseguente impossibilità di attuare il programma amministrativo che avevamo pensato, non riteniamo giusto sottrarci al ruolo di responsabilità che ci compete. 

Italia Viva: “No alla svendita delle Terme”

Questa, invece, la nota con cui Italia Viva manifesta la sua contrarietà all’operazione di aumento di capitale:
“Oggi state scrivendo la pagina più triste della nostra storia, finisce un sogno, finiamo in un incubo.” Con queste parole il gruppo di Italia Viva ha introdotto il proprio intervento in Consiglio Comunale. 
Ecco, di seguito, alcuni passaggi del suo prosieguo, schematicamente riportati dal capogruppo Edoardo Fanucci:
            •           Terme di Montecatini: zero visione, una mossa di sola disperazione. 
            •           Questa privatizzazione è sbagliata, temiamo una pericolosa speculazione.
            •           Chi oggi vota favorevolmente a questa sconsiderata privatizzazione mette in pericolo un’azienda, un’economia locale e territoriale, una comunità tutta.   
            •           Da parte nostra, come gruppo di Italia Viva in Consiglio comunale, esprimiamo un voto contrario, senza se e senza ma, a quella che riteniamo una mossa azzardata e senza fondamento. 
Quale progetto industriale si intende perseguire? Quale priorità di investimento si vuole realizzare? Quale partner specializzato nel settore termale, con comprovata solidità ed esperienza, si intende coinvolgere? 
Zero risposte. Come zero sono i soldi che, dal suo insediamento ad oggi, l’Amministrazione Baroncini ha investito sulle nostre terme. 
Non c’è buon vento per chi non sa dove andare. Ecco la nostra più convinta e motivata critica e opposizione al Sindaco Baroncini ed alla sua maggioranza. Non c’è visione. Solo “galleggiamento politico”, non una pianificazione, non una priorità, non un’idea.
Le conseguenze? Inseguire e sposare tutto ciò che gli si presenta davanti. Un esempio? Guild Living con il suo fantasmagorico progetto di costruire più di mille appartamenti in pineta e nella collina delle Panteraie. 
Oggi lo schema si ripropone ma con un’aggravante. La cessione della maggioranza delle Terme, inseguita solo a seguito di una generica manifestazione di interessi a cura di non chiari fondi di investimento, ci fa perdere ogni possibilità di incidere nel futuro e di sperare in una rinascita della nostra città.
L’alternativa c’è ed è quella su cui ci battiamo fin dal nostro insediamento:             •           Tettuccio acquisito dalla Regione Toscana, per una sua riqualificazione e valorizzazione.
            •           Torretta acquisita dal Comune di Montecatini Terme, per una sua riqualificazione e valorizzazione. 
Grazie ai “Grandi Uffizi Diffusi” e alla manifestazione di volontà espressa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e PESCIA 
            •           Excelsior acquisito dalla sopra richiamata Fondazione per farne un museo dal valore internazionale.
Obiettivo: riqualificare e valorizzare il patrimonio con serietà e concretezza. 
Termini: mettere in sicurezza la società terme di montecatini spa, allontanare speculatori e sciacalli, immaginare un futuro sostenibile. 
Strumenti: ingresso nell’Unesco della città e delle sue terme; la cultura come volano di crescita e sviluppo: museo delle terme alla palazzina regia – museo civico nel palazzo comunale – museo Accademia Scalabrino grazie alla Fondazione del Credito Valdinievole – Grandi Uffizi Diffusi alla Terme Excelsior.
Non ci pieghiamo e non ci rassegniamo, nell’opporci a questa scellerata privatizzazione della proprietà intendiamo salvaguardare il nostro patrimonio e il nostro futuro. 
Noi ci siamo, con la testa e con il cuore. Visione e progettazione, contro la più pericolosa mossa di disperazione che si sia mai vista in città”.
Edoardo Fanucci – Capogruppo
Gianna Rastelli – Consigliera Gruppo Consiliare Italia Viva

Magnani (M5S): “Contrari alla privatizzazione della proprietà”

Di seguito la sostanza del mio intervento nell’ultimo Consiglio Comunale- Dobbiamo partire dal fondo, dai ringraziamenti, ringrazio l’Ex Sindaco Bellandi per l’operazione di acquisto della pineta perché senza quell’operazione, che all’epoca contestai, tra pochi mesi ci saremmo ritrovati con la Pineta privata. Ringrazio l’ex parlamentare oggi consigliere Fanucci per l’operazione Palazzina Regia, un’operazione contestabile ma con la quale abbiamo tolto dalla privatizzazione un immobile importante a pochi metri dal Comune. Operazioni che contestavo e contesto perché effettuate fuori da un piano complessivo di risoluzione della crisi ma che oltre a dare continuità aziendale alla Società oggi tolgono beni importanti ad una privatizzazione gravissima. Immaginatevi di risvegliarvi con la Pineta area Privata.Ringrazio poi il Consigliere Rucco che da consigliere di minoranza ha lavorato quotidianamente per trovare una via d’uscita che evitasse il tribunale convincendo anche la Regione e condividendo con noi ogni aggiornamento.Oggi assistiamo alla sconfitta della politica della città, è una sconfitta perché si arriva a votare una scelta epocale, non per convinzione, non per scelta politica, non a conclusione di un percorso ponderato ma per disperazione, per evitare di portare i libri in tribunale. Oggi stiamo votando per PRIVATIZZARE LE TERME.Il Sindaco ha detto nel proprio intervento di essere sempre stato per una privatizzazione, NON E’ VERO!Mai nei confronti in campagna elettorale, mai nel vostro programma, mai nelle commissioni o consigli di questo mandato avete espresso il concetto di voler privatizzare la proprietà delle Terme di Montecatini. Spesso a mia domanda diretta avete sviato, non riuscendo mai a distinguere proprietà da gestione.Voi parlavate di acquistare le quote di maggioranza dalla Regione, avete chiesto la testa dell’uomo che rinunciando ad un aumento di capitale ci relegò in minoranza, voi avete votato decine di atti in Consiglio che chiedevano intervento diretto del Comune con mezzi propri dell’Ente.Voi oggi state giustificando la vendita della proprietà con la difficoltà di gestire, ma se il male sta nella gestione perché non privatizzate quella?La verità è che vi siete ritrovati una manifestazione di interesse e ci siete saltati sopra, come prima avete fatto con la Guild Living e prima ancora con il bando per gli immobili e ancora prima con un piano industriale che era palesemente liquidatorio, perché non avete mai lavorato ad un piano vero, ad un piano B rispetto al fallimento.Il Sindaco dice che con questo bando ci “apriamo al mondo”, ma quale mondo? Per un bando europeo occorrono almeno 6 mesi e si parla solo del periodo per presentare offerte, altrettanti per la predisposizione del bando e la valutazione delle offerte. Qui in poche settimane si scrive e si completa una vendita epocale. Ma quale Mondo? Voi vi aprite ad un fondo che ha espresso interesse e forse, si spera, ad un altro passante…Questa delibera è una sanatoria, vuole sanare il voto del Sindaco in Assemblea dei Soci che ha avviato un procedimento di privatizzazione che va contro tutto ciò che questo consiglio ha votato in due anni. A proposito: “avete inviato la lettera al Mise come richiesto dalla mia mozione votata nell’ultimo consiglio?” No, ve lo siete dimenticati.Due anni fa in cassa c’erano oltre nove milioni, in quel momento la minoranza ha più volte chiesto che si facesse un balzo decisivo nella soluzione della crisi perché la riteneva vicina, la riteneva possibile, abbiamo indicato modi, metodi, strade ma non avete fatto NIENTE. All’immobilismo storico della Regione che non è più nemmeno commentabile, da due anni si è unito quello del Comune ed il risultato è che ci si affida ad un bando assurdo per evitare il tribunale. Questa delibera è una delibera tecnica, priva di qualsiasi indirizzo politico che cercheremo di inserire con gli emendamenti da me presentati, per dire alla città che una scelta dolorosa come questa ha comunque garanzie almeno di trasparenza futura, di tutela delle fonti e di tutela del Tettuccio. In questa delibera non si vincola nemmeno il voto per l’aumento del capitale all’accettazione da parte della Regione delle linee guida che devono tutelare la città. Si va li, si vota la privatizzazione e ci si trova disarmati a trattare le tutele per la città e l’interesse dei Montecatinesi.Il nostro voto dipenderà da questi emendamenti.Restiamo contrari alla privatizzazione della proprietà, restiamo scettici sul buon esito di un’operazione che richiede un investimento che non riteniamo sensato ma con senso di responsabilità abbiamo cercato di collaborare. E’ triste che nel Consiglio Comunale più importante della storia della città i banchi dell’Amministrazione siano desolatamente vuoti. Se questo bando andrà male, non vi resterà che portare i libri in tribunale, a quel punto spero che ci sia l’onestà intellettuale e politica di ritrovarci tutti da un notaio e rassegnare dimissioni irrevocabili perché il Consiglio Comunale ed il Sindaco che hanno dichiarato il fallimento delle Terme non possono rimanere in carica come nulla fosse, dovremo rimetterci nuovamente al giudizio della città.

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