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Progetto “Pop-Up”: riaprono negozi nella zona sud per la festa della patrona S. Barbara

Progetto “Pop-Up”: riaprono negozi nella zona sud per la festa della patrona S. Barbara

Il 4 dicembre, in occasione di Santa Barbara, patrona di Montecatini, saranno riaperti 7 fondi con attività commerciali, artigianali, professionali e culturali, selezionate da un bando pubblico e che andranno a rianimare il Sottoverga.

 Pop Up è un progetto di rigenerazione urbana e sociale, cofinanziato dalla Regione Toscana, promosso dal Comune di Montecatini Terme e realizzato in collaborazione con la cooperativa Sociolab, che dalla primavera ha previsto vari appuntamenti di animazione degli spazi pubblici per riportare a vivere un quartiere che negli ultimi anni ha visto progressivo degrado anche causato dalla chiusura di molte attività commerciali della zona.

 L’appuntamento è per martedì 4 dicembre alle 11,30 (all’altezza del civico 6 di via Marruota) per il taglio del nastro alla presenza delle istituzioni locali, dei rappresentanti della Giunta del Comune e dell’assessore regionale Vittorio Bugli che sta seguendo il progetto da vicino anche in altri comuni toscani.

IL PROGETTO

Prende il via anche a Montecatini il Progetto regionale per rigenerare e riqualificare l’area più critica. Scopo del “Pop-Up Montecatini”, questo il nome della sperimentazione, è la restituzione alla cittadinanza tutta delle zone percepite più a rischio riducendone i fenomeni di degrado e criminalità e aumentandone la fruibilità sicura per tutti.

Cuore dell’intervento la rigenerazione urbana e sociale delle strade limitrofe alla stazione ferroviaria, nel centro di Montecatini Terme, attraverso la riapertura dei fondi commerciali oggi sfitti, in particolare via Manin, Toti e via Marruota. L’obiettivo è riaprire e rianimare con attività commerciali, ma anche artigianali e culturali o sociali i numerosi spazi privati sfitti nella zona attraverso un cofinanziamento della Regione e la collaborazione del Centro Commerciale Naturale Città di Montecatini.

“Anche a Montecatini Terme arriva il Pop Up Lab, un intervento sperimentale della Regione Toscana, già messo alla prova a Prato e a Livorno, che coniuga rigenerazione urbana, rivitalizzazione commerciale e sociale, nell’ottica di aumentare la sicurezza, effettiva e percepita, dei quartieri più “difficili” delle nostre città – dice l’assessore regionale Bugli – Siamo convinti, ed esperienze nazionali e internazionali su questa strada ce lo confermano, che non si fa sicurezza chiudendo le porte e sprangando le saracinesche, ma che è fondamentale rivitalizzare i quartieri, fare attività culturali, sociali e – perché no – commerciali, perché ci si riappropri delle città, anche in quelle zone dove, in mancanza di un presidio sociale forte, purtroppo nascono naturalmente dei fenomeni di criminalità”.

“Il progetto Pop Up Lab già realizzato in altri comuni ci ha visto da subito interessati per la sua natura e il suo giusto approccio alla questione sicurezza e al degrado di alcune aree, da affrontare con uno spirito costruttivo – ha aggiunto in conferenza stampa il vicesindaco Rucco – Pur essendo un comune di 20mila abitanti, abbiamo caratteristiche tipiche di un comune capoluogo con le quasi 2 milioni di presenze turistiche annue. Fenomeni di degrado  non sono da non nascondere e puntiamo con l’adesione a questo progetto, grazie ai frequenti contatti con la Regione e il consigliere Niccolai, a rigenerare spazi urbani e a riacquisire i nostri spazi, perché non basta la sola funzione repressiva ma servono politiche costruttive incentrate su più aspetti, sociali, commerciali e direi di superamento di luoghi dell’abbandono. Va in questa direzione anche tutta la riqualificazione dell’area ex Lazzi a cui stiamo per dare un forte impulso”.

Nel dettaglio gli obiettivi del progetto sono quelli di promuovere il riuso degli spazi; valorizzare il ruolo di presidio sociale del commercio; favorire la nascita di nuove attività per creare un ambiente attrattivo e dinamico; individuare attori strategici e creare reti finalizzate alla crescita e alla tutela della zona; sviluppare un dibattito sul futuro dell’area e delle sue potenzialità di crescita economica e sociale; organizzare eventi pubblici nel quartiere per innescare processi innovativi utilizzando le risorse del territorio.

Il costo complessivo stimato per la realizzazione del progetto ammonta a 84.600 euro, cui la Regione contribuisce con 50.000 euro. Altri 20.000 euro sono stati già stanziati per la videosorveglianza nell’area collocata tra la stazione ferroviaria e il cimitero.

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