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MAGGIO 2008

      Personaggi
        E' scomparsa a 76 anni a New York. Amava Montecatini e vi veniva in vacanza da oltre 30 anni
     Addio alla ballerina Sallie Wilson

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Luca Lubrani

E' morta, nella sua casa di Manhattan, all'età di 76 anni, Sallie Wilson, considerata la più importante ballerina classica d'America per le sue eccezionali performance &emdash; tra gli anni '60 e '70 &emdash; in balletti classici e moderni di Antony Tudor, George Balanchine, Jerome Robbins e Alvin Ailey. «Era una cara amica di Montecatini &emdash; come ricorda Renzo Borelli, gestore del bar Tettuccio &emdash; e una trentennale cliente del grand hotel Bellavista e del Cappelli. Ogni volta che per lavoro si trovava in Europa, faceva visita alla nostra città. E ripeteva sempre che amava Montecatini in ogni stagione».
NEL 1979 il New York Times scrisse che la Wilson aveva lasciato un'impronta indelebile nel pubblico di questo genere di spettacoli. In modo particolare fu applaudita nei lavori di Antony Tudor, il grande coreografo inglese di balletti drammatici che si trasferì a New York nel 1940 e il cui nome fu per anni associato al prestigioso American Ballet Theater.
FU TUDOR a scoprirla tra le allieve del Ballet Theater, che addirittura non aveva compreso le enormi qualità di questa giovane ballerina e l'aveva scartata. Ma fu lo stesso Tudor che convinse il Ballet Theater a riprenderla nel 1956, dopo che tra il 1950 e il 1955 aveva danzato per il Metropolitan Opera Ballet. Tornata alla prima compagnia, divenuta nel frattempo American Ballet Theatre; qui viene nominata solista (1957) e prima ballerina (1961). Si esibì in seguito anche con il New York City Ballet, creando il ruolo di Maria Stuarda in Episodes della Graham (1959) e danzando da protagonista in Les noces di Robbins (1965).
ALCUNI lavori che contribuirono a far diventare Sallie Wilson una leggenda furono Pillar of fire, Jardin aux Lilas, Dim Lustre e Dark elegies. La Wilson nella sua lunga carriera ha lavorato per varie compagnie di balletto nel mondo ed ha anche insegnato a giovani allieve. Il suo ultimo spettacolo da grande protagonista fu nel 1980.
Ella fece anche diverse coreografie per varie compagnie e nel 1980 creò una elaborata produzione a Venezia del Prince delle pagode di Benjamin Britten, che ebbe come principale protagonista Carla Fracci (nella foto insieme). Sempre per la grande etoile italiana, nel 1994, presentò alla Scala un'edizione eccezionale del balletto di Tudor Pillar of Fire, per la quale era stata stata l'interprete di elezione ed era diventata famosa nel mondo.
Celebre la sua frase: «Ogni movimento o ogni non-movimento sul palco è danza».

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