Tutto MontecatiniTutto MontecatiniTutto Montecatini

 

MAGGIO 2015

      Personaggi
        Il 20 ottobre ricorrerà il trentennale della sua morte, il 6 maggio avrebbe compiuto 100 anni
     Montecatini ricorda le due vacanze di Orson Welles

pixel.gif (42 byte)

Luca de Simone

Il 6 maggio scorso avrebbe compiuto 100 anni, il prossimo 10 ottobre saranno trascorsi trent'anni dalla sua morte. Anche Montecatini, in questo doppio anniversario, vuole ricordare Orson Wells, uno dei grandissimi del cinema di tutti i tempi, che per due volte trascorse vacanze alle Terme nel 1953 e nel 1954. La prima volta fu accompagnato da Paola Mori, la sua terza moglie, l'estate dopo era insieme a Rebecca, la figlia che aveva avuto da Rita Hayworth. La prima moglie era stata Virginia Nicholson, figlia di un ricco industriale di Chicago. Si sposarono nel 1934 (lui aveva solo 19 anni) e dal matrimonio nacque, nel 1938, la figlia Cristina. Divorziarono nel 1940, quando ormai era pubblico il suo legame con Dolores Del Rio, che per qualche anno fu sua compagna nella vita e nel lavoro.
Il legame durò fino al 1943, quando fu folgorato dalla bellezza di Rita Hayworth. Si sposarono e formarono per alcuni anni (si divorziarono nel 1947) una delle coppie più celebrate della stampa americana. Dalla loro unione rimane la figlia Rebecca e un film, La signora di Shangai, ma durante le riprese del film si giunse alla rottura, avvenuta pochi mesi prima della sua uscita. Il terzo matrimonio è quello con l'attrice italiana Paola Mori, sposata a Londra nel 1955 e da cui ebbe un'altra figlia, Beatrice. Fu un rapporto più tranquillo e più lungo degli altri, finito nel 1962, quando, durante le riprese de Il processo, incontrò l'attrice jugoslava Olga Palinkas, che fu la sua ultima compagna di vita e di lavoro.
Ma forse proprio la voce di una donna, che è stata anche sua attrice, dice meglio e più di chiunque altro cosa sia stato Orson Welles: “Quando lo vedo e gli parlo, mi sento come una pianta dopo che è stata innaffiata” (Marlene Dietrich).
Orson Welles aveva scelto Montecatini per riposarsi e per seguire terapie naturali che gli permettessero di rimettere in forma il suo organismo, afflitto da pinguedine. L'attore faceva la cura delle acque allo stabilimento Tettuccio, passeggiava nel parco o si sedeva ad un tavolo per ascoltare il concerto dell'orchestra dello stabilimento. Infatti, era un appassionato di musica e suonava il violino e il pianoforte. Tutti quelli che lo hanno incontrato ricordano la sua capacità di incantare gli interlocutori con i toni della voce bassa e penetrante.
Orson iniziò giovanissimo come regista teatrale e subito mise in mostra le sue doti di innovatore e maestro dei media quando seminò il panico negli Stati Uniti, trasmettendo per radio. il 30 ottobre del 1938, La guerra dei mondi,facendo credere agli ascoltatori che i marziani sarebbero presto sbarcati sul continente americano. Nel 1940 esordì a Hollywood con un film che rivoluzionava la tecnica narrativa, scenografica e di ripresa, Quarto potere (1941), che ritraeva nelle sue grandezze e meschinità un grande magnate dell'American Corporate. Alla base dell'intera sua attività, come in Citizen Kane, vi sono molti elementi autobiografici spinti fino all'eccesso con uno spirito provocatorio e sostenuti da una tecnica narrativa e drammatica che ha pochi riscontri nel cinema. L'immedesimazione nei personaggi che interpretava in prima persona in modo del tutto anticonvenzionale sia sullo schermo sia in televisione e in teatro conferiva al suo lavoro un vigore e una profondità che ipnotizzava lo spettatore.
Quasi maniacale la sua riproposizione degli eroi shakespeariani, dai primi esperimenti d'avanguardia in costumi contemporanei, all' Otello e al Re Lear messi in scena negli anni Cinquanta, alla trilogia cinematografica comprendente un Macbeth (1948) girato negli Usa, un Otello (1949-51) marocchino e un Falstaff (1965-66) spagnolo.
Temuto dai produttori hollywoodiani con i quali entrò in conflitto a più riprese sia per L'orgoglio degli Amberson, straordinaria opera barocca che non poté montare, sia per La signora di Shanghai, in cui attaccò il mondo del danaro. Fu costretto a lavorare in Europa con l'enigmatico e misterioso Mr. Arkadin (proposto anche come romanzo), con Rapporto confidenziale (1955) e col perennemente incompiuto Don Chisciotte, che sviluppava un suo cortometraggio televisivo e che egli riprese negli anni Settanta col nuovo titolo Quando finirete il Don Chisciotte?
Tornò a Hollywood, dove era accettato esclusivamente come attore, per la regia de L'infernale Quinlan (1958), trasformando un anonimo giallo in un sinistro apologo sul male e sulla corruzione. Di nuovo in Europa, vi realizzò Il processo (1962) attualizzando Kafka e affidandone il prologo alle animazioni di A. Alexeïeff, il già citato Falstaff, il televisivo Storia immortale (1968), l'istrionico e molto autobiografico F for Fake ovvero Nothing But the Truth (1974), sulla menzogna dell'arte interscambiabile con l'arte della menzogna.
Fu interprete di una cinquantina di film di altri registi (in prevalenza del suo amico John Huston, che a sua volta egli diresse in The Other Side of the Wind, 1974-77). Diede grandi interpretazioni nel Terzo uomo (1949) di C. Reed, nel prologo di Moby Dick (1956) da lui portato sulle scene l'anno precedente, negli americani La lunga estate calda e Frenesia del delitto, nell'episodio pasoliniano La ricotta (1963).

Torna al sommario

Tutto Montecatini