title1.gif (7907 byte)title2b.gif (11619 byte)Tutto Montecatini

 

AGOSTO 2015

      La nostra storia
        E' stato realizzato dalla Trenno con le splendide foto dell'archivio Rosellini
     Un libro sui 100 anni dell'ippodromo Sesana

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Luca de Simone

I 100 ANNI dell’Ippodromo Sesana sono celebrati anche in un elegante libro, che raccoglie un secolo di storia ippica a Montecatini Terme. I testi sono stati curati dal giornalista ippico Ettore Barbetta e le fotografie sono state tratte dall’archivio storico di Carlo Antonio Rosellini, che da sempre segue e documenta le imprese dei trottatori sulla nostra pista.
Centocinquantadue pagine – in un’edizione molto curata ed elegante dal punto di vista grafico - per raccontare cento anni di vita. Fotografie, testimonianze, articoli di giornale, risultati, aneddoti attraverso i quali si snodano storie meravigliose di uomini e cavalli, alcuni dei quali scolpiti nella leggenda dello sport ippico.
Il volume «1916-2016 – 100 anni di Ippodromo di Sesana» permette di riscoprire un secolo di storia non solo dell'ippodromo - uno dei tre templi del trotto italiano con tradizione centenaria nell'attuale collocazione - ma anche della storia del nostro Paese e, in particolare, della città di Montecatini Terme, da sempre legatissima al suo impianto.
L'idea di costruire un ippodromo nacque nel 1914 e divenne realtà nel giro di due anni, grazie all'audacia imprenditoriale del barone Giuseppe Petrone, che acquistò i terreni sui quali sorse l'impianto, e Giuseppe Sesana, l'uomo al quale ancora oggi è intitolato l'ippodromo di Montecatini. Due uomini sorprendenti che non si lasciarono scoraggiare dall'infuriare della Prima Guerra Mondiale, spinti, tra l'altro, dalla necessità di salvaguardare lo straordinario patrimonio ippico dell'epoca.
Da lì in poi, il libro è una vera e propria cavalcata nel tempo. Da quella domenica 16 luglio 1916, quando andò in scena il primo convegno ippico con il trionfo del sette anni americano Adlon guidato dal cavalier Ettore Barbetta, nel primo Premio Montecatini della storia, fino ai protagonisti delle ultime stagioni di corse. E, come si legge nell'opera «c’è un filo ideale, lungo cent’anni, che lega Adlon, vincitore del primo ‘centrale’, e Mack Grace Sm entrato nella storia del Sesana vincendo per quattro edizioni consecutive l’internazionale che porta il nome della città».
Nel libro sono presenti documenti, uomini e cavalli straordinari. Da Wayne Eden «che fece sognare per la sua velocità e tremare per il suo rapimento» a Varenne, da Birbone a Delfo, passando per Gator Bowl, Uconn Don, Toss Out e The Last Hurrah. Eppoi, gli uomini straordinari capaci di essere tutt'uno con il cavallo: dai Baldi ai Fabbrucci, ai Nesti fino a Bellei, Cecchi, Biagini, Lunghi e Orlandi. E poi Brighenti, Fontanesi, Minnucci, grandi attori del palcoscenico ovale di Montecatini.
Dalla lettura si scoprirà come l'ippodromo sia stato testimone e tempio di eventi straordinari. Il Sesana è un impianto “trasformista”, passato dalle ruote dei sulky a quelle delle bici di Coppi, Bartali, Gimondi e Merckx, ospitando in tre occasioni tappe del Giro d'Italia. Ha saputo farsi set televisivo per «Serata d'Onore», trasmissione di punta della Rai a cavallo tra gli anni '80 e '90; e studio cinematografico per il secondo episodio di «Febbre da Cavallo – La Mandrakata», tanto che Enrico Montesano, protagonista di quel film, è stato ospite d’onore a Montecatini per le celebrazioni del centenario dell’ippodromo e dei 40 anni dell’uscita della pellicola.
Il Sesana si è anche colorato di leggenda, ospitando il cavallino più famoso al mondo, quello della Ferrari, in occasione di uno storico raduno. E ancora Pelè, il più grande calciatore della storia (insieme a Diego Armando Maradona) che in quel Ferragosto del 1991 premiò Gianni Mauri, vincitore del Città di Montecatini con Miss Baltic.
La straordinaria ricchezza di questo volume, oltre ai testi e ai documenti, è soprattutto nelle decine e decine di fotografie dell’archivio Rosellini, che aiutano a ripercorrere la storia del Sesana. Carlo Antonio fa parte della storia dell’ippodromo ed ora lo è insieme al figlio Francesco, terza generazione di una scuola di fotografia che vede Montecatini all’avanguardia da sempre. Se è vero che le fondamenta dell’ippica sono legate alla passione di tanti uomini, Rosellini ne è la conferma più evidente: sempre al suo posto in pista, ormai da mezzo secolo, per testimoniare grandi e piccole imprese sportive realizzate attraverso uomini e cavalli.
Questa è la storia non solo di un ippodromo, ma di una città come Montecatini Terme che ha solo una decina di anni in più del Sesana.

 

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