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NOVEMBRE 2008

      Personaggi
        Un libro di Stefano De Rosa sul librettista, regista, commediografo e giornalista toscano
     Forzano, un grande della cultura del '900

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E' uscito un libro su Giovacchino Forzano (scritto da Stefano De Rosa, ed. Castelvecchio, 28 euro, info@castelvecchioeditrice.it), personaggio che fu molto legato a Montecatini. Il padre Andrea, infatti, fu segretario del Comune di Montecatini, oltre ad essere ricordato per la sua attività tipografica impiantata a Borgo San Lorenzo, dove la famiglia si era trasferita dalla Calabria. E proprio nel Mugello Giovacchino nacque il 19 novembre 1884 e morì il 28 ottobre 1970.
Forzano fu un protagonista della cultura del Novecento su più fronti: commediografo, librettista, inventò la regia teatrale che poi allargò anche al cinema. Montecatini fu per lui un punto di riferimento, sia per l'impegno professionale del padre, sia per la possibilità di incontrarvi grandi personaggi del mondo della musica e, in particolare, Leoncavallo, Puccini e Mascagni. Forzano e la moglie Teresa acquistarono poi Villa La Perticaia tra Serravalle e Monsummano, che diventò uno dei loro luoghi prediletti e dove fu ospite anche Gabriele D'Annunzio.
La collaborazione con Leoncavallo, che a Montecatini aveva casa, iniziò con l'operetta La Reginetta delle rose, la cui prima avvenne in contemporanea il 24 giugno 1912 al Teatro Costanzi di Roma e al Politeama di Napoli. Poi, proseguì con l'altra operetta La candidata, che andò in scena per la prima volta il 6 febbraio 1915 al Teatro Nazionale di Roma e fu interpretata da Emma Vecla (la prima «Vedova allegra» italiana) e Gino Vannutelli, che frequentavano a loro volta Montecatini. La terza e ultima collaborazione fu con Edipo Re, la cui prima avvenne un anno dopo la morte di Leoncavallo, il 13 dicembre 1920, a Chicago con il baritono Titta Ruffo, interprete prediletto del musicista.
I rapporti con Mascagni invece non furono tranquilli. Il musicista livornese accusò più volte Forzano di privilegiare per i suoi lavori Puccini e di riservare a lui &endash; come nel caso di Lodoletta &endash; quelli che il rivale scartava.
L'incontro con Puccini fu dovuto ad un'intervista per La Nazione, con cui Forzano collaborava, quando il musicista stava lavorando alla Fanciulla del West. In quell'occasione lo scrittore confidò il suo desiderio di scrivere un libretto per il famoso maestro. Puccini lo incoraggiò: «Lo prepari e poi si legge». I due furono legati da una felice e proficua collaborazione. Forzano scrisse per il Trittico i libretti di Suor Angelica (senza sapere che Puccini aveva una sorella monaca) e di Gianni Schicchi, riuscendo ad ottenere il pieno consenso da parte del musicista che aveva fatto tribolare librettisti famosi ed esperti come Illica e Giacosa.
Il 18 ottobre 1924, poche settimane prima della morte di Puccini, ci fu un incontro al grand hotel La Pace di Montecatini tra Puccini, Toscanini e Forzano per parlare del debutto di Turandot, di cui lo scrittore fu il regista nell'edizione postuma del 25 aprile 1926 al teatro alla Scala.
Forzano, infine, viene anche ricordato (in negativo) per una sua collaborazione con Benito Mussolini, con cui scrisse a «quattro mani» alcuni drammi storici su Giulio Cesare, Napoleone e il Risorgimento.
Il documentatissimo libro di Stefano De Rosa (285 pagine) ripercorre tutta la vita e i rapporti di lavoro molteplici di Forzano nelle sue attività di drammaturgo, giornalista e scrittore.


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