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NOVEMBRE 2015

      Personaggi
       La grande «diva» degli anni '60 e '70 è tornta in vacanza nella città delle Terme
     La "stella" di Lydia Alfonsi per Montecatini

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Luca de Simone

E' tornata a Montecatini, dove viene in vacanza e per cure termali più volte ogni anno, per assistere ad un concerto di Roberto Moncini. Lydia Alfonsi, considerata una delle più importanti attrici italiane degli anni ’60 e ’70, ha voluto ammirare la "stella" a lei dedicata, che brilla sulla “Walk of fame” del viale Verdi a Montecatini, incontrando, all'hotel Tettuccio, gli amici di sempre. E’ il riconoscimento che la città ha voluto assegnare alla grande diva, circa tre anni fa.
Nella vita Lydia Alfonsi è andata dove l’ha portata il cuore, cioé alla conquista dei successi in teatro, televisione e cinema, forse, rinunciando ad una corona di regina per la sua amicizia con re Hussein di Giordania. «Si è parlato spesso - racconta - della mia amicizia con Re Hussein, e si è detto di tutto. Conservo ancora le sue lettere. Tra di noi c'era una profonda stima e un grande affetto, ma quando si è trattato di scegliere, la mia vita ha preso una strada diversa».
Infatti, fu il regista Giacomo Vaccari, morto a soli 32 anni, a dare una svolta alla vita professionale (e anche umana) di Lydia Alfonsi, che fu prescelta come protagonista de
La Pisana, tratta da Le confessioni di un italiano di Ippolito Nievo. I suoi successi televisivi proseguirono con Mastro don Gesualdo, che le valse la Maschera d’argento, e tanti altri lavori. «Oggi - dice l’attrice - non ci sono più sceneggiati televisivi come quelli che facevo io, negli ultimi trent’anni la televisione si è degradata. Mi sarebbe piaciuto che nelle celebrazioni dell’unità d’Italia fosse stata replicata La Pisana, per rendere onore ad un personaggio importante della nostra storia come Nievo».
Il teatro , più che la televisione e il cinema, ha rappresentato tutto o quasi per Lydia Alfonsi. E’ stata anche una grande interprete di tragedie greche, realizzando nel 1978 il record di 12mila spettatori per Elena di Troia, battendo quello che resisteva dal 1914, anno di nascita delle
Siracusane, nonostante che la tv trasmettesse l’arrivo a Napoli di Maradona.
Se il regista prediletto è stato Vaccari, l’attore preferito è stato Gian Maria Volontè: «Era il migliore che abbia avuto al mio fianco, era umile e al tempo stesso grande».
Ma il momento più bello, per lei, è stato l’incontro con Sandro Pertini, allora presidente della Repubblica. «Mi vide a teatro - ricorda - e volle conoscermi. Fui invitata al Quirinale e quando entrai nella stanza mi sedetti di fronte alla sua scrivania. "Assolutamente no - disse - non voglio nessuna scrivania in mezzo". Mi fece accomodare sul divano e parlammo alla pari, come due amici. E' stata l’emozione più grande della mia vita». A ricordarle per sempre quei momenti è rimasta la pergamena della Presidenza della Repubblica, gelosamente custodita nell’accogliente salotto della sua casa parmigiana, insieme a ritratti, fotografie, locandine. Lydia Alfonsi ha pubblicato di recente il libro
Aforismi e flashback d’amore (Edigraf Ed.). «Si tratta - ha scritto Domenico Montalto - di un piccolo scrigno, in quanto confessione di vita e d’arte, nel quale ci apre le porte della sua biografia, della sua casa, dei suoi ricordi, dei suoi amori». L’aforisma «Donna fiaccola: ha davanti il buio, ma quelli dietro ricevono la luce» oggi appare su magliette insieme all’immagine della Madonna di Medjugorje: il ricavato servirà per aiutare i bambini del Congo e di Haiti.
Lydia Alfonsi dalla vita ha avuto e dato tanto: «La gioia mi viene dagli altri, perché la vita è come uno specchio: se loro sono felici la sono anch’io». Lydia Alfonsi è una donna forte, tenace. Come Elettra, il personaggio che ama di più: «Rappresenta la forza dell’azione contro le ingiustizie», spiega. «Il teatro fa parte di me - aggiunge -; ancora oggi improvviso recital poetici per gli amici, è capitato a Mantova ma anche in palestra. Loro si siedono a terra e mi ascoltano recitare poeti e cantautori. Franco Battiato è il mio preferito». «Il teatro - conclude - mi ha dato il diritto della scelta delle donne. La mia vita sono stati i miei personaggi, ho vissuto attraverso le loro storie. Per questo agli altri risulta difficile vedermi come donna: quello dell’attrice è un ruolo in cui sono rimasta incastrata».

 

 

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